La voglia di combattere potrebbe sembrare scontata per uno che prende il proprio soprannome da un samurai, seppur sotto forma di cartone animato. Eppure Ghemon, all’anagrafe Giovanni Luca Picariello, circa due anni fa è entrato in un abisso nero, quello della depressione. La voglia di vivere le giornate si riduce e anche la necessità di produrre musica.
Passato il peggio, il rapper di Avellino si è rimesso a creare e con l’album “Mezzanotte” – uscito lo scorso settembre – sta girando l’Italia in lungo e in largo. Domani alle 21.15, salirà sul palco del Teatro dei Rinnovati per il quarto appuntamento con “Rinnòvati Rinnovati”, rassegna curata dall’associazione The B-Side e dall’Università degli Studi di Siena. Alle 15.30, invece, l’artista campano sarà alla Libreria Mondadori per firmare le copie del suo libro “Io sono – Diario anticonformista di tutte le volte che ho cambiato pelle” ,edito da HarperCollins.
Il concerto senese, dice Ghemon, sarà il banco di prova per un progetto che ha in mente.
A Siena si esibirà ai Rinnovati, un teatro. E’ la prima volta che fa uno spettacolo in un luogo del genere?
«E’ una seconda volta, la prima è stata a Torino. Non vedo l’ora di tornare a teatro, fra l’altro mi hanno detto che quello di Siena è molto bello. Sarà un concerto dinamico, ci saranno momenti in cui balleremo, altri in cui rideremo e altri ancora in cui rifletteremo».
Pensa che la natura dei suoi testi si possa modificare in un teatro?
«Secondo me sì. Sto pensando, proprio per questo, a delle piccole modifiche ad hoc allo show per Siena. Ci saranno anche degli spazi dedicati al racconto. Voglio che lo spettacolo ai Rinnovati sia un unicum di questo tour».
La sentiremo anche cantare o si esibirà solo rappando?
«Canterò pure. Il fatto di farlo aiuterà a rendere, come ho detto prima, più dinamico il concerto».
Come sta vivendo questo periodo iniziato con la pubblicazione di “Mezzanotte”?
«Prima di tutto con gioia. C’è un momento per la semina e uno per la raccolta. Ora che sono molto attivo tra concerti e promozione del libro, sono molto contento. Mi piace lavorare!».
Recentemente, lei è stato ospite della trasmissione televisiva “Ossigeno” di Manuel Agnelli (Afterhours) su Rai 3. Come è stata l’esperienza? Che cosa ha voluto che passasse in tv di Ghemon?
«E’ stato un bel momento. Ho molta stima artistica e umana di Manuel e degli Afterhours. C’è bisogno di una trasmissione come “Ossigeno”, capace di controbilanciare i programmi più frivoli.
La prima cosa che mi ha chiesto Manuel quando mi ha invitato è di essere me stesso al 100%. Io gli ho risposto di sì, perché è ciò che mi viene più facile».
Secondo lei, è più importante descrivere o narrare qualcosa?
«Credo che la narrazione sia la maniera migliore per portare le persone all’interno di una scena. La mera descrizione può portare a nulla».
Ci deve essere sempre un messaggio in una canzone?
«Non è sempre necessario. Le canzoni hanno la bellezza di essere anche un’emozione. Come nell’arte figurativa, chi guarda o chi ascolta, se vuole, può percepire il proprio messaggio».
Cosa succederà dopo il tour di “Mezzanotte? Che programmi ha in mente?
«Le vacanze! A parte la battuta, mi piacerebbe fare qualcosa che abbia a che vedere con il teatro. A Siena farò delle prove di quello che potrebbe essere».
Emilio Mariotti
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