Il 20 novembre 1453 nasce a Siena Giacomo (o Iacopo) di Bartolomeo Cozzarelli, architetto e scultore estremamente apprezzato nella seconda metà del XV secolo. Formatosi alla grande scuola di ingegneri che tra la fine del Medioevo e il Rinascimento rende famosa la sua città, lavora con personalità del calibro di Francesco di Giorgio Martini, del quale fu allievo e amico. Nel 1477 si trasferisce ad Urbino con Francesco di Giorgio Martini che era stato chiamato dal duca Federico III di Montefeltro per ultimare i lavori del palazzo ducale lasciati incompiuti dal Laurana. Cozzarelli, probabilmente, va alla corte dei Montefeltro come pittore; infatti in quell’anno, presentando la denunzia patrimoniale al Comune di Siena, si raccomanda alla clemenza degli “alliratori” in quanto, dichiara, “per guadagnare el pane sto a Urbino a dipigniare“. La permanenza ad Urbino dura oltre dieci anni; nel 1489 Francesco di Giorgio rientra definitivamente a Siena ed insieme con lui ritorna anche Cozzarelli che inizia a lavorare in città, soprattutto come scultore. Nel 1495, tuttavia, viene chiamato a Montepulciano dal commissario della Repubblica senese per dirigere le fortificazioni del castello. In quegli anni è impegnato anche nell’ampliamento del convento e della chiesa di San Bernardino all’Osservanza a Siena, uno degli eremi preferiti da Pandolfo Petrucci che si fa costruire proprio da Cozzarelli un sepolcro per sé e per i suoi consanguinei nella cripta sottostante l’odierna sacrestia, anch’essa opera del Cozzarelli. Della “Tomba di Pandolfo Petrucci”, morto nel maggio 1512, oggi resta soltanto il bellissimo gruppo scultoreo in terracotta policroma, posto sull’altare della sacrestia, raffigurante la “Lamentazione sul corpo del Cristo morto”, che rappresenta il punto più alto della sua attività di scultore, forse il campo nel quale esprime maggiormente il suo talento, e le sue opere sono presenti in molte chiese e musei senesi, ma anche in altre sedi religiose italiane ed estere. La tradizione vuole che a Siena Giacomo Cozzarelli abbia contribuito alla realizzazione della chiesa di Santo Spirito, la cui costruzione ebbe inizio nel 1498 su un precedente edificio sacro. L’impianto della chiesa è di Francesco di Giorgio Martini e l’edificio religioso viene completato da una cupola eretta fra il 1504 e 1508 su un disegno che sembra essere opera del nostro architetto. La cupola viene costruita, ancora una volta, a spese di Pandolfo Petrucci. Quanto lo scultore fosse particolarmente apprezzato da Pandolfo è attestato dal fatto che, nel 1509, Cozzarelli termina per lui un palazzo vicino al battistero di San Giovanni che, dopo la morte del signore di Siena, viene saccheggiato e danneggiato tanto che restano, come sole attestazioni dell’architettura del Cozzarelli, le finestre in pietra serena e i bracciali bronzei con campanelle che ornano la facciata (alcuni attualmente collocati nell’atrio del Palazzo Pubblico). Giacomo Cozzarelli muore, forse suicida, il 25 marzo 1515 (secondo quanto riporta Sigismondo Tizio, suo biografo) e fuori Porta Pispini si trova la strada che Siena gli ha intitolato.
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