Delle oltre trecento domande per una borsa di studio per l’estero dai tre atenei toscani 131 arrivano da Siena, 103 da Firenze e 89 da Pisa
Gli studenti toscani potranno soggiornare all’estero grazie a un finanziamento di circa un milione di euro, messo a disposizione anche della Regione Toscana. Sono già oltre trecento le domande di integrazione alla borsa di studio arrivate dagli universitari dei tre atenei toscani per l’anno accademico 2016-17: 103 da Firenze, 131 a Siena e 89 a Pisa. Ma il bando è ancora aperto – intitolato quest’anno a Lucrezia Borghi, Valentina Gallo e Elena Maestrini, le tre studentesse toscane vittime nel 2016 in un incidente stradale in Spagna durante appunto un soggiorno Erasmus – ed entro l’estate il numero delle richieste è destinato pertanto a crescere.
Del resto da quando nel 1987 il programma Erasmus è nato, esattamente trenta anni fa, gli studenti che hanno deciso di parteciparvi sono aumentati di edizione in edizione. Sono moltissimi (più di mille giovani in Toscana nel 2010, più di 26 mila in Italia nell’anno accademico 2013-2014) gli universitari che chiedono di “andare in Erasmus”, ossia di trascorrere una parte del loro periodo di studio in un istituto di istruzione superiore di un altro paese. L’Italia è il quarto paese per partenze, dopo Spagna, Francia e Germania e conta un decimo dei giovani coinvolti, compresi quanti svolgono all’estero un tirocinio.
«Ma sono anche sicuramente tanti gli studenti che, per le loro condizioni economiche, non possono permettersi questa avventura, la possibilità di seguire corsi e preparare la laurea all’estero» sottolinea la vice presidente ed assessore all’università della Toscana, Monica Barni. Questo perché il contributo UE previsto per la mobilità di studio è in fondo esiguo, 230 o 280 euro al mese a seconda del paese europeo di destinazione, più del doppio per una manciata di paesi extra-Ue. «Diventa così importante – aggiunge Barni – fornire un sostegno economico a chi va all’estero a studiare per fare in modo che anche i meno abbienti possano permetterselo. Quando i giovani tornano dall’esperienza Erasmus sono cambiati e hanno una maggiore coscienza europea. Anche di questo adesso abbiamo assolutamente bisogno». E la Toscana contribuisce non poco, aggiungendo per chi già beneficia della borsa per il diritto allo studio, un’integrazione di 480 euro al mese (per un massimo di dieci mesi), ridotti a 190 qualora il programma preveda già la copertura delle spese di vitto o alloggio.
In 367 ne hanno beneficiato nello scorso anno accademico, quello 2015-206. Quest’anno, al termine dell’estate, potrebbero essere il doppio: per le più le domande vengono infatti presentate al momento di partire. «L’azienda Dsu (per il diritto allo studio universitario ndr) è da sempre favorevole all’internazionalizzazione dei percorsi di studio degli studenti iscritti agli atenei della Toscana – sottolinea il presidente del Dsu Toscana, Marco Moretti – e lo fa destinando cospicue risorse all’integrazione delle borse previste dai programmi di mobilità all’estero come l’Erasmus, per favorirne la fruizione. Risorse che quest’anno sono sensibilmente aumentate grazie al supporto della Regione Toscana».
La Toscana eroga il cento per cento delle borse di studio agli aventi diritto e le risorse regionale a queste destinate sono passate dagli 11,5 milioni di euro del 2015 ai 12,7 milioni nel 2016, con un incremento del 10 per cento.