Il 15 dicembre 1408, gli ufficiali di Balia e il capitano del Popolo, affidano a “magistro” Iacopo della Quercia la realizzazione della nuova fonte per il Campo, fonte che andrà a sostituire quella del 1343, realizzata da Iacopo di Vanni Ugolini e posta più in basso, vicino al Gavinone attuale. La tradizione vuole che nel 1343, per la sua inaugurazione, la fonte avesse suscitato nel popolo senese così tanta gioia da meritarsi l’appellativo di gaia. In realtà la fonte che nel 1343 ha già un bottiniere (tal Figarino) è già attestata in questo anno sia come “fonte del Campo” che come “fonte Gaia”, e gli storici ipotizzano, per questa seconda denominazione, un’origine che affonda le sue radici nella storia romana di Siena.
Dopo varie vicissitudini (solo per elencarne alcune: tra il 1411 e il 1414, Iacopo abbandonò l’incarico per recarsi a Lucca, dove aveva accettato altre committenze, dopodiché fece ritorno a Siena e riprese i lavori, nel 1415 fu apportata una variante al progetto per realizzare la decta fonte più larga dalla parte dinanzi che di sopra, infine il Comune si trovò costretto più volte ad intimare l’artista ad accelerare l’opera, troppo spesso interrotta) finalmente il 20 ottobre 1419 (la fonte doveva essere terminata in venti mesi!) Iacopo riceve a saldo dell’opera, ormai consegnata, 2680 fiorini d’oro senesi. Il maestro muore il 20 ottobre 1438, e nel V centenario della sua morte gli viene intitolata la piazza a fianco della Cattedrale, il luogo nel quale, approssimativamente, si dice che abbia scolpito proprio i marmi della fonte, e dove intorno al 1870 è stato costruito il Museo dell’Opera del Duomo.
di Maura Martelucci e Roberto Cresti