Il 10 maggio 1611 il vescovo di Grosseto Cesare Ugolini consacra l’oratorio di San Giovanni Battista, fatto costruire a partire dai primi decenni del Cinquecento dall’omonima Compagnia. Il nuovo edifico fu innalzato su un’antica chiesa romanica e la tradizione vuole che il progetto sia opera della maestria di Baldassarre Peruzzi. In realtà il disegno esecutivo è dell’architetto Giovan Battista Pelori, anche se la facciata interamente in laterizio con alcune inserzioni in travertino e due nicchie laterali al portale richiama molto la maniera peruzziana.
Nel Seicento nell’oratorio di San Giovanni Battista, conosciuto con il nome di San Giovannino della Staffa, si radunava la Contrada del Leocorno. I rapporti con la Compagnia, però, non erano dei migliori, e peggiorarono dopo la vittoria del 16 agosto 1704, quando i lecaioli “sonarono le campane con tanta poca grazia, che cadde il campanile e si ruppero le campane”, episodio che provocò l’allontanamento della Contrada per 70 anni. Non trovando altra sede fu riammessa nel 1777, salvo patire un nuovo congedo nel 1868. Solo dal 1966 la chiesa di San Giovanni Battista in Pantaneto è passata in uso perpetuo al Leocorno.