Il 12 marzo del 1554, durante l’assedio di Siena, gli spagnoli tagliano il naso e le orecchie ad un ragazzo senese, Agnolo del Ponte, fatto prigioniero due giorni prima quando un gruppo di quaranta giovani, armati unicamente di lance e di fionde, aveva fatto una sortita contro gli assedianti.
Nello scontro, i ragazzi di Siena avevano gravemente ferito un soldato spagnolo ma l’arrivo di altri soldati nemici li aveva fatti fuggire. Solo Agnolo era rimasto in mano agli spagnoli i quali, appunto, lo rimandarono mutilato in città perché servisse da dissuasione dal riprovare sortite del genere. E lo scopo fu raggiunto: Alessandro Sozzini, che tenne un diario dei giorni dell’assedio, scrive che il fatto “messe tanta paura negli altri, che più non si arristiorno d’uscir fuora”.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti
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