Il 20 aprile 1761 cominciano i lavori di demolizione del campanile di San Francesco perché ritenuto troppo basso e povero (superava appena l’altezza del tetto della chiesa), benché fosse ornato di merli (come si vede nella veduta assonometrica di Siena disegnata da Francesco Vanni alla fine del Cinquecento).
L’intento è quello “di rifarne altro più vago e più alto del vecchio, che veramente è basso e angusto”. Il progetto fu affidato al celebre architetto Paolo Posi ed i lavori risultano terminati nell’ottobre del 1763, ma come commenta aspramente il Pecci, “con sodisfazione di pochi, stante che troppo basso, angusto e poco ornato e benché sia disegno di Paolo Posi architetto sanese che abita in Roma, contuttociò si conosce evidentemente che ha sbagliato nelle misure e da questa fabbrica non ne ha riportato onore”.
Il campanile così criticato dal Pecci, dal quale erano spariti anche i merli, è ancora quello attuale. Tuttavia vale la pena sottolineare che Paolo Posi (nato a Siena nel 1708 e morto a Roma nel 1776) fu uno dei più celebri architetti barocchi del tempo: attivo principalmente a Roma, fu al servizio del papa e dei Colonna. Autore del coro di Santa Maria dell’Anima, della facciata di Santa Caterina da Siena, di vari imponenti monumenti (ad esempio quello a Maria Flaminia Chigi-Odescalchi nella basilica di Santa Maria del Popolo), intervenne in un restauro al Pantheon. A Siena realizzò i palazzi Vecchi e Sergardi e, in provincia di Venezia, la splendida villa Farsetti. Progettò anche addobbi e spettacoli pirotecnici.