Il 21 giugno 1860 il Consiglio Civico della città di Palermo deliberò di conferire una medaglia a ciascuno dei Mille sbarcati a Marsala l’11 maggio. Vennero insigniti oltre mille garibaldini ai quali, alcuni anni dopo, venne assegnata anche una pensione vitalizia di £. 1.000. I toscani erano più di settanta, e tra questi almeno dieci erano senesi, della città o della provincia. Più nel dettaglio si trattava di Bartolomeo Armellini di Montepulciano, fruttivendolo, Zelindo Ascani di Montepulciano, falegname, Venanzio Camici di Colle Val d’Elsa, caffettiere, Augusto Manneschi di Siena, Gerolamo Marghieri di Sarteano, Leopoldo Meschini di Sarteano, fornaciaio, Giuseppe Migliacci di Montepulciano, bachicoltore, Palmiro Palmieri di Montalcino, Giovanni Sartini di Siena, calzolaio, e Luciano Raveggi di Orbetello (ma residente a Siena), pastaio.
A questi dieci vanno aggiunti Crespino Cavallini di Siena, fornaio, e Giuseppe Soligo, nato a Treviso, ma con residenza a Radicofani, dove morì il 14 settembre 1861. In verità potevano essere di più, visto che l’11 maggio sei studenti dell’Ateneo senese, quattro di Giurisprudenza, uno di Medicina e uno di Farmacia, partirono entusiasti alla volta di Livorno per arruolarsi nelle file garibaldine, salvo esser colti da qualche esitazione lungo la strada, che li indusse a rientrare in città appena tre giorni dopo, risultando già presenti alle lezioni di metà maggio. I senesi di città al seguito di Garibaldi furono dunque quattro e probabilmente si imbarcarono tutti tra il 7 e il 9 maggio durante le soste di Talamone e Porto Santo Stefano.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti