L’imponente fortezza militare che Cosimo I aveva fatto costruire non appena preso possesso di Siena (8 marzo 1561), nel 1739 era ormai inutile e pressoché disarmata. Il Pecci informa che all’epoca era solo ricovero di pochi invalidi e che erano già stati venduti “i ferramenti a prezzo di ferro, gl’acciai e le vestiture de’ soldati”, così come tutti gli attrezzi militari e le armi, ad eccezione di otto piccoli cannoni per uso di qualche salva. Nel dicembre di quell’anno, addirittura, la carica di Provveditore della Fortezza fu abolita dal Granduca, stante le ristrettezze economiche patite in quel periodo dalla città, sostituito da un semplice Commissario con salario fortemente decurtato.
Gli ultimi residuati bellici, cannoni, carri, polvere e altro, che ancora erano rimasti nei magazzini della fortezza furono definitivamente inviati a Livorno il 24 aprile 1787. La fortezza, simbolo di sconfitta, di oppressione e di guerra ormai non esisterà.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti