Il 24 marzo del 1907, dopo alcuni viaggi di prova, i primi mezzi pubblici non trainati da cavalli iniziarono a circolare per le vie cittadine. La filovia di Siena fu una delle prime introdotte in Italia e l’itinerario scelto dalla Società Imprese Elettriche Senesi (SIES), che poi si trasformò in SAFS, Società Anonima Filovie Senesi, collegava Fontebecci a Valli, transitando all’interno della città (capolinea piazza Indipendenza) con diramazione verso la stazione ferroviaria.
Il percorso era di circa 7 chilometri e il biglietto costava 20 centesimi per arrivare a Fontebecci e 15 per Valli. Ma le difficoltà a muoversi all’interno di una città dal tessuto medievale, con le strade strette, ripide e con curve a gomito, insieme allo scarso appeal che i filobus ebbero a Siena, portarono ben presto la Società ad indebitarsi; dopo varie vicissitudini e tentativi di tenerla in vita, il 13 aprile 1920 venne posta in liquidazione.
La “Società Imprese Elettriche Senesi” costruì anche un garage per i filobus su un terreno che il Comune di Siena le aveva ceduto a prezzo di favore in piazza Chigi Saracini. Dopo la liquidazione il garage tornò al Comune, seppur dopo un contenzioso legale.
Affittato in seguito alla Fiat, sempre come garage, qualche anno dopo il fabbricato fu scelto per ospitare il mercato rionale del Terzo di Camollia, inaugurato il 28 ottobre 1932 alla presenza delle massime autorità cittadine.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti