Il ‘bestiario’ di Pedrazzini in mostra alla Chigiana: oltre 120 opere raccontano le creature dell’artista milanese

Un mondo di animali ed una natura in cui ci possiamo riflettere per conoscere le nostre caratteristiche più bestiali: sono gli elementi più reconditi di Mirabili tracce, che al ChigianArtCafé mette in mostra 128 opere grafiche del De bestiarium naturis dell’artista milanese Andrea Carlo Pedrazzini.

A curare l’esposizione, visitabile fino al 15 settembre, è il docente della Chigiana Stefano Jacoviello. “L’esposizione è organizzata in dieci sezioni, in un percorso che parte con le arti figurative e continua verso l’astrazione del segno”, spiega. “L’ordine di visione è un invito continuo a riosservare, attraverso i dettagli, quello che ci si pone davanti”.

Mirabili tracce va in scena in contemporanea con il Chigiana international festival, coniugando così l’arte visiva a quella del suono. Alla mostra si aggiunge anche un catalogo, edito da Sillabe.

“Andrea Carlo Pedrazzini ha cominciato molti anni fa a costruire un inventario di forme di vita “mostruose”, ovvero, che prendono senso quando le loro linee tracciate sul foglio cadono sotto lo sguardo che riconosce loro un’esistenza e un obiettivo: ridisegnare un mondo fatto dell’intreccio di storie che ciascuna di queste creature racconta, a cominciare dalla loro forma e composizione. Nel suo De Bestiarum Naturis, composto di 999 opere grafiche, come dice l’artista, “ogni bestia, ogni titolo è una porta che si apre su una nuova stanza… cioè su una storia o su un’idea di natura, di dialogo, di vita””, ricordano gli organizzatori

“Fra i disegni di Pedrazzini troverà spazio anche un’installazione di Gianluca Panareo che espone tracce di dischi e produzioni di Gianni Sassi: geniale artista, provocatore, operatore intellettuale, sostenitore e agitatore di creatività, che con la sua visione sulla produzione culturale ha segnato le utopie dell’ultima parte del XX secolo. Con questo piccolo omaggio rintracceremo la linea di una corrispondenza artistica e di un confronto intellettuale fra Pedrazzini e Sassi, che riflette il legame tra il presente e una stagione di sperimentazione troppo vicina per essere già storia e già tanto lontana da farci rischiare di perderne la memoria. Le tracce di Gianni Sassi, che per Pedrazzini è stato “padre, faro e committente di qualità”, saranno esposte grazie alla collaborazione con Casa Bucci”, si spiega ancora.