Il Palio alla tonda delle Contrade da disputarsi il 16 agosto, il giorno dopo la tradizionale corsa alla lunga, venne dunque introdotto nel 1701 ad opera dell’Oca. E questo ormai l’abbiamo appurato. Si è anche aggiunto che non tutti gli studiosi sono concordi e taluni ipotizzano che la prima corsa d’agosto sarebbe da anticipare al 1689. Ci siamo allora incuriositi e vogliamo approfondire l’argomento.
Spulciando i vari archivi, in realtà, si scopre che nella data a noi cara del 16 agosto si corsero, ben prima del 1701, almeno tre carriere in Piazza. Delle due più antiche non sappiamo quasi nulla, giusto la data di effettuazione e poco più. Soprattutto dai documenti d’archivio che ne fanno cenno non si riesce a capire chi vinse. La prima corsa disputata il 16 agosto risalirebbe al 1659, quando il Palio per la Madonna di Provenzano era stato appena istituito. In data 11 agosto, infatti, la Nobile Conversazione del Casino convocò il proprio consiglio e accolse la proposta avanzata dal “Sig. Ammiraglio Sergardi Governatore”, il quale “haveva intentione di far correre un Palio in Piazza con i cavalli delle contrade a nome del Casino”. Il Sergardi in questione è Achille, che nel 1647 era stato nominato Ammiraglio della flotta toscana dal Granduca Ferdinando II e cinque anni dopo Generale del mare; celeberrimi i suoi scontri con i Turchi, ma soprattutto con i due corsari Bruciacristiani e Mustafà da Tunisi, che riuscì a catturare. La conferma che questo Palio indetto dalla Nobile Conversazione del Casino fu corso proprio il giorno 16 agosto viene da una deliberazione di Biccherna. Ma si tratta dell’unica notizia che abbiamo, senza alcun particolare sulla Contrada vincitrice o su eventuali partecipanti. In tutta evidenza, comunque, possiamo classificarlo come un Palio straordinario, perché disputato al di fuori delle ricorrenze ufficiali e già istituite, che nel 1659 si limitavano al solo Palio di luglio per la Madonna di Provenzano.
Identica situazione l’anno dopo, nel 1660, quando si sarebbe corso un altro Palio straordinario il 16 agosto. Il 10 agosto di quell’anno, infatti, l’Onda si riunì in assemblea per decidere se aderire al Palio indetto di nuovo dalla Nobile Conversazione del Casino “per la venuta del Sig.re Principe” da correre “il giorno di S.to Rocco”, appunto il 16 agosto. Il Principe in questione dovrebbe essere Mattias de’ Medici, all’epoca Governatore di Siena, del quale, dopo un probabile periodo d’assenza dalla città, si attendeva il rientro, che si intendeva festeggiare con una corsa del Palio, da lui tanto gradita. D’altra parte, dopo la peste del 1656 Mattias era stato incaricato di sovraintendere a tutte le milizie e fortezze del Granducato, ed è dunque possibile che fosse stato fuori Siena per diversi mesi. Gli ondaioli chiamati ad esprimersi se partecipare o meno a quella corsa non ebbero dubbi: 22 furono i voti favorevoli e uno solo contrario. Tuttavia, nessun bando o verbale di Biccherna conferma l’effettiva disputa della carriera. Considerati i motivi della sua indizione, è possibile che alla fine Mattias non sia riuscito a rientrare a Siena, sconsigliando dall’effettuarla.
Arriviamo, infine, al Palio del 1689, che per taluni andrebbe riconosciuto come il più antico disputato d’agosto, “strappando” il primato, per così dire, a quello del 1701. In verità la documentazione d’archivio sembra provare che questa carriera fu sì corsa il 16 agosto, ma non perché era dedicata all’Assunta o come “ricorsa” della Contrada vittoriosa a luglio, ma semplicemente perché, a causa di motivi ignoti, l’ormai canonico Palio in onore della Madonna di Provenzano non si poté disputare il 2 luglio e fu spostato al 16 agosto. A giugno la Biccherna aveva emesso il consueto bando con cui indiceva il Palio, chiamava le Contrade ad aderire e prevedeva come premio “un Baccile d’argento”; il 25 giugno lo stesso Ufficio deliberò, come ormai avveniva dal 1660, che gli uomini dei comunelli delle Masse portassero la rena in Piazza. Dagli archivi di Contrada sappiamo inoltre che il 19 giugno aderì il Nicchio, così come decisero di correre l’Oca e l’Onda. Il 29 giugno si riunì in assemblea anche il Drago, che all’ultimo tuffo votò la partecipazione alla carriera del “2 del prossimo futuro Luglio” con 22 voti favorevoli e 2 contrari. Fino a quattro giorni prima, quindi, niente faceva presagire che il 2 luglio non si corresse; invece pare sia andata così, e nessun documento soccorre riguardo ai motivi.
Il Palio saltato a luglio sarebbe stato recuperato il 16 agosto seguente. A vincerlo fu la Giraffa che donò il premio alla Compagnia del Suffragio. In data 28 agosto i confratelli si dichiararono ben felici di accettare il “Palio ò Baccile vinto”, versando alla Contrada i dieci scudi che spettavano al fantino vittorioso, purtroppo non menzionato, come da accordi presi giusto tre anni prima, nell’agosto del 1686. Nell’occasione la Giraffa si era rivolta alla Compagnia del Suffragio affinché le permettesse di usare l’oratorio ricavato negli ambienti sottostanti la basilica di Provenzano, che la compagnia officiava dal 1601. In cambio dell’ospitalità la Contrada offrì il Palio vinto il precedente 28 luglio 1686, oltre ad una libbra di cera l’anno, ottenendo il favore unanime della congregazione.
Oltre a ciò, esiste un’ulteriore conferma che questa vittoria arrise alla Giraffa. Un paio di giorni dopo l’erudito senese Galgano Bichi scrisse una lettera alla madre dal seguente tenore: “si corse lunedì il Palio de Barberi e lo vinse quello del Duca di Modena come haverà sentito dal Moro del Sig. Principe”; il riferimento è al palio alla lunga che venne disputato il 15 agosto di quel 1689. Dopodiché Bichi aggiunge: “martedì lo corsero in Piazza le Contrade che erano 14 e lo vinse la nostra Giraffa della quale m’havevano fatto protettore a me”. Il giorno dopo, 16 agosto 1689, si corse quindi il Palio alla tonda, lo conquistò la Giraffa, vi presero parte 14 Contrade e Galgano Bichi festeggiò da par suo, considerato che era protettore della Contrada.
Alla luce di quanto fin qui detto, la “ricorsa” d’agosto più antica sembra essere proprio quella del 1701, organizzata su iniziativa e a spese dell’Oca che aveva vinto a luglio. A quel Palio del 16 agosto parteciparono 11 Contrade e lo vinse la Chiocciola che montava Giuseppe Casini detto Giuseppone su un “cavallo morello del fornaio di San Martino”.
Roberto Cresti
Maura Martellucci