Un capolavoro che da oltre sette secoli racconta la fede, la storia e l’ingegno artistico di Siena torna oggi al centro dell’attenzione grazie a un volume che ne illumina simboli, dettagli e significati spesso sfuggiti anche agli occhi più esperti. È stato presentato nel Museo dell’Opera il libro “I misteri del pulpito senese di Nicola Pisano”, firmato da Alessandra Gianni ed edito da Sillabe, nell’ambito delle celebrazioni per l’846° anniversario della Dedicazione della Cattedrale.
Il pulpito di Nicola Pisano, realizzato tra il 1265 e il 1268, è considerato uno dei vertici assoluti della scultura medievale: oltre 300 figure scolpite che narrano la vita di Cristo fino al Giudizio Universale, accompagnate da profeti ed evangelisti, in un racconto teologico e didascalico di straordinaria complessità. Il volume ricostruisce questa architettura di simboli e di storie, soffermandosi sui “misteri” evocati nel titolo: gli episodi evangelici e i soggetti iconografici più rari, spesso difficili da interpretare.
«Avevo desiderio di fare una pubblicazione di carattere divulgativo – racconta Alessandra Gianni – perché mi occupo di iconografia da tantissimi anni, ma di solito i nostri studi sono su riviste scientifiche, difficilmente attingibili al largo pubblico. Questo libro vuole essere uno strumento accessibile, che spiega anche le scene più enigmatiche del pulpito». L’autrice approfondisce innovazioni iconografiche sorprendenti introdotte da Pisano: il bacio del mago al piede del Bambino, lo svenimento della Vergine durante la Crocifissione, la figura del Cristo mistico e una delle prime rappresentazioni delle anime purganti, anticipando la formalizzazione della dottrina del Purgatorio.
La presentazione è stata anche la prima uscita pubblica del nuovo direttore dell’Opera della Metropolitana, Carlo Rossi, che ha sottolineato il valore simbolico dell’evento: «Mi fa molto piacere essere qui in questa circostanza: il pulpito di Nicola Pisano è certamente un simbolo, tra i tantissimi del nostro Duomo. Richiamare l’attenzione su questo studio è per me un grande onore».
Il volume – 64 pagine, 58 immagini e un ricco apparato iconografico – guida il lettore attraverso i dettagli delle formelle, restituendo la potenza narrativa di un’opera che ancora oggi parla con forza al visitatore contemporaneo. Le fotografie permettono di cogliere gesti, espressioni, accenti simbolici e teologici che fanno del pulpito una sintesi altissima dell’arte sacra del Duecento.
L’edizione è stata presentata nella Sala delle Statue del Museo dell’Opera, con interventi di Raffaele Argenziano (Università di Siena) e Fabio Marcelli (Università di Perugia), in un appuntamento che riafferma la volontà dell’Opera della Metropolitana di valorizzare il patrimonio del Duomo e sostenere studi che ne approfondiscano la lettura.
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