Il suono delle radici: l’artista internazionale Giulio Aldinucci torna a casa con un progetto nella Pinacoteca

Le acustiche di una grande chiesa medievale e le musiche solenni creano paesaggi sonori che interagiscono con le immagini, generando una micro-narrazione o ricreando l’atmosfera originaria del luogo di culto in cui l’opera era collocata. Il progetto si intitola “In the Soundscape of Colors” ed è stato ideato da Giulio Aldinucci per la Pinacoteca Nazionale di Siena. Le opere selezionate da Aldinucci sono: il Pagliotto d’Altare di Vito da Siena, il Beato Agostino Novello di Simone Martini, la Madonna dell’Umiltà e il Giudizio Universale di Giovanni di Paolo, e il Polittico dell’Assunta di Sano di Pietro. “Si tratta di cinque installazioni di sound art fruibili tramite QR code – spiega Aldinucci-: i visitatori, una volta davanti all’opera, possono scansionare il codice e ascoltare il contributo sonoro direttamente nelle cuffie, in modo semplice e immediato, come una sorta di audioguida. Ma ciò che rende speciale l’esperienza è che, al posto della spiegazione verbale, si ascolta un’opera originale di sound art”. Per Giulio Aldinucci, compositore senese attivo da anni nel campo dell’elettroacustica sperimentale e della ricerca sul paesaggio sonoro – con un’attività riconosciuta a livello internazionale – si tratta di un ritorno a casa. “È una sensazione bellissima – afferma – perché nella mia idea di casa rientrano anche queste opere. È stato naturale, come tornare dove tutto è cominciato”.