Era il 6 novembre 1943 e lei era giovanissima. Aveva 22 anni Irma, quando cominciò un rastrellamento a Siena ma lei, con grande coraggio, non ci pensò due volte a nascondere alla barbarie nazista la famiglia ebrea dove prestava servizio, a Siena.
Dopo 74 anni quella storia, rimasta nascosta nella memoria di Irma Milanesi Morandini e della famiglia che salvò, torna alla luce e oggi è stata premiata a palazzo pubblico durante la cerimonia di consegna della medaglia di “Giusto fra le Nazioni” da parte delConsigliere dell’Ambasciata di Israele a Roma Rafael Erdreich.
La signora per motivi di salute, non si è potuta recare al Museo Yad Vashem di Gerusalemme, dove solitamente si tiene il conferimento di questo importante riconoscimento. Il suo nome, a ricordo eterno, sarà riportato sul Muro d’Onore vicino al Memoriale aggiungendosi agli oltre 26mila già presenti (e dove ci sono i nomi di altri due senesi, i coniugi Cardini).
Irma Milanesi Morandini Il 6 novembre 1943, appena ventiduenne, riuscì con temerarietà e sangue freddo a nascondere, durante un rastrellamento fatto a Siena la famiglia ebrea per la quale prestava servizio. Renzo Azelio Castelnuovo, attualmente docente all’Ateneo senese, i suoi genitori e il fratellino di appena sette mesi si salvarono dalla deportazione, e da morte sicura grazie a questa giovane ragazza che, nonostante la minaccia di una pistola puntatale alla tempia, non svelò il luogo dove aveva nascosto la famiglia.
Come ben ricorda il professor Castelnuovo, grazie al cui interessamento la signora ha ricevuto questo importante riconoscimento: “Irma Milanesi Morandini subito dopo, per paura di nuovi controlli, ci ospitò nella sua casa a Corsignano, nel Comune di Castelnuovo Berardenga, e dopo presso suoi conoscenti a Vagliagli. Da lì trovammo ospitalità dal parroco della Tenuta Aiola e dopo a Firenze dove restammo fino all’agosto del 1944”.
Dopo molti anni, la pronipote di Irma, Edra Marzucchi, per la stesura della tesina per l’esame di stato, incentrata proprio su quanto accaduto alla sua bisnonna, iniziò una serie di ricerche che, per pura casualità, la portarono in contatto con Fabio Castelnuovo il fratello minore di Renzo Azelio.
“E’ un onore per Siena – fa sapere il primo cittadino – tenere in Comune la cerimonia di consegna della medaglia “Giusto fra le Nazioni” alla signora Morandini che, durante il periodo più buio della storia dell’umanità, scritta con il sangue di milioni di persone per la folle e aberrante ideologia nazista, è riuscita, a rischio della propria vita, a salvare un’intera famiglia. Un esempio per le generazioni che hanno avuto la fortuna di non conoscere gli orrori di una dittatura che ha cercato di annullare i valori che l’umanità, in quanto tale, deve perseguire e difendere: la libertà per ciascun individuo di professare una propria fede, un proprio orientamento sessuale, una propria convinzione politica. Diritti che sempre devono essere riconosciuti e tutelati, indipendentemente dall’essere maschio o femmina, dal colore della pelle, dalle origini etniche, dalla classe sociale di appartenenza.
Salvare anche solo una vita, e Irma Milanesi Morandini ne ha salvate quattro, rappresenta l’esempio più alto di coraggioso altruismo, di ferma convinzione nei principi che dovrebbero costituire l’essenza di ogni uomo. La scintilla di umanità consapevole, la sola capace di fermare e sconfiggere i deplorevoli segnali di antisemitismo che tuttora, purtroppo, continuano a manifestarsi. Comportamenti spregevoli verso i quali siamo, tutti, chiamati ad esternare un fermo rifiuto e una ferma condanna. Dalla storia dobbiamo imparare a non commettere errori, ma allo stesso tempo, ne dobbiamo mantenere vivo il ricordo. Questo momento rappresenta la volontà di non cedere all’oblio e alle convinzioni che hanno generato la crudeltà dell’Olocausto che, insieme al popolo ebraico, ha ucciso altri milioni di vittime innocenti”.
A seguire un intrattenimento musicale a cura dell’Istituto Superiore Musicale “Rinaldo Franci”, durante il quale Leonardo Ricci, al violino, e Federica Scaglioso, al pianoforte, eseguiranno brani di John Williams tratti dalla colonna sonora del film “Schindler’s list”, e di Ernest Bloch (Nigun, da Baal Shem – scene di vita ebraica).
All’appuntamento anche Riccardo Bardotti dell’Istituto Storico della Resistenza, e una rappresentanza degli studenti dell’Istituto “T. Sarrocchi”, accompagnati dai professori Maria Grazia Bibbò e Giovanni Bianchi, e dell’Istituto “S. Bandini” con i professori Alessandra Gentili e Maria Sorce.