Julio Le Parc e quella Biennale di Venezia del 1966 che cambiò tutto

Era il 1966 quando l’artista argentino Julio Le Parc vinse il premio di pittura alla Biennale d’arte di Venezia. Un riconoscimento che gli ha effettivamente consentito di “svoltare” la carriera. Le Parc all’epoca aveva 38 anni: a Venezia presentò i suoi quadri di Op art, la corrente d’arte astratta nata proprio negli anni Sessanta negli Stati Uniti d’America, un movimento che ha come principale campo di ricerca formale l’illusione ottica e l’impressione plastica del movimento, attraverso il quale viene stimolato il coinvolgimento dell’osservatore nell’opera d’arte.

Le Parc è nato nel 1928 in Argentina, a Mendoza; nel 1966 viveva a Parigi già da otto anni. Eppure fu “folgorato” da questo movimento che arrivava da oltre Oceano. Quell’anno alla Biennale di Venezia portò quadri astratti tipici della Op art, che non passarono inosservati e che furono anche ripresi e mostrati sui cinegiornali e telegiornali dell’epoca. Ma in quella edizione della Biennale Le Parc presentò anche qualche opera figurativa che piacque al numeroso pubblico presente.

La vittoria alla Biennale fu per lui il definitivo trampolino di lancio che lo portò a essere tra gli artisti contemporanei più noti e apprezzati. Era il 1966, Le Parc aveva 38 anni, era già molto conosciuto in Francia e qualche mese prima aveva realizzato la sua prima esposizione personale a New York.

La Biennale fece il resto. Oggi l’edizione del 1966, che fu vinta da Le Parc e che è comunque anche l’edizione di Fontana e Burri, rimane “in mezzo” ad altre due edizioni che sono state e che vengono ritenute storiche, quella del 1964 e quella del 1968. E quindi la manifestazione del 1966 viene ricordata meno rispetto a queste altre edizioni svolte negli anni Sessanta.

L’edizione del 1964 è quella dello sbarco della Pop Art in Europa. Uno sbarco fragoroso, tanto da cambiare gusti e modelli anche nel vecchio continente. A dimostrazione, comunque, del valore e della rilevanza della Biennale di Venezia. L’edizione del 1968 fu invece quella della contestazione, con padiglioni chiusi, sbarrati o coperti con cortine nere, con opere girate o addirittura gettate a terra. E ancora con cortei e con il blocco della serata inaugurale.

Sono passati quasi sessant’anni da quel momento, Le Parc nel corso degli anni ha proseguito il suo percorso artistico riuscendo sempre a incontrare il favore del pubblico. Il suo è oggi uno dei massimi nomi dell’arte contemporanea internazionale. Il palazzo delle Papesse ospiterà quindi uno dei più noti e apprezzati artisti del Novecento nella mostra, organizzata da Opera Laboratori, intitolata “La scoperta delle percezione” che sarà inaugurata il 13 settembre. Sarà il primo grande evento che lo storico spazio espositivo ospiterà. In mostra ci saranno opere di Julio Le Parc realizzate tra il 1958 e quest’anno. Tutta la sua vita artistica è presente dentro questa esposizione, che è destinata a passare alla storia.