Una città che per due mesi riesce ad organizzare così tanti eventi – #SienaFrancigena, la Divina bellezza, Cracking Art, la Notte dei Ricercatori, #Sienacontemporanea e Verso – può tranquillamente porsi l’obiettivo di fare un programma altrettanto bello e attraente per un anno intero. E saper trasformare questa vitalità in una linea di sviluppo e di opportunità molto concrete.
Se vogliamo trarre a caldo, in pieno corso di svolgimento, una lezione da Siena2015, suggerisco di non concentrarsi sulle polemiche è bello/è brutto, è arte/non è arte, mi piace/non mi piace (che pure sono legittime e spesso interessanti), ma di andare a leggere con attenzione la lista di tutti i soggetti senesi che hanno animato e stanno animando questi giorni un po’ speciali, per rendersi conto di quello che possono fare anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Si tratta di decine fra artisti, professionisti, ricercatori scientifici, operatori turistici, scuole di vario genere ed istituzioni che operano in maniera permanente a Siena – spesso da molti anni e spesso con un successo che è andato ben al di là dei confini locali e anche nazionali – che hanno a cuore le sorti della città e con i quali si potrebbe quindi “assemblare” facilmente un calendario da 365 giorni all’anno, in cui offrire innumerevoli occasioni di qualità per far arrivare a Siena tante persone, con una ricaduta diretta ed indiretta che è facile immaginare. Senza vergognarsi di parlare dei soldi che possono arrivare, e dei posti di lavoro che si possono creare o consolidare, grazie alle capacità professionali di chi opera nel mondo della cultura e dello spettacolo.
Servono poche cose: massima autonomia operativa di ciascuno, perché nulla uccide la collaborazione come i “tavoli di lavoro” o le “cabine di regia”; una programmazione ragionata già adesso per tutto il 2016; una piattaforma di comunicazione coerente in cui inserire ciascuna iniziativa; una disponibilità di soldi congrua, ma non eccessiva, per non generare ambizioni esagerate e quindi sbagliate.
A me sembra che questi ingredienti ci siano e dunque si possa gettare le basi per organizzare tutte queste cose in maniera strutturata, incisiva, innovativa nei contenuti, facilmente fruibile dal pubblico, stimolante per capacità di attrazione e sviluppo di ricerca.
Poi, resterà soltanto il titolo da trovare a Siena2016, Siena2017, …
Roberto Guiggiani