Cultura

La Madonna del Romitorio di Orgia torna a casa

E’ attesa questa sera al ponte di Orgia la Madonna del Romitorio, che tornerà nella Pieve di San Bartolomeo accompagnata dai fedeli del paese.

La Madonna del Romitorio di Orgia torna a casa, dopo l’esposizione in Duomo in occasione dell’Ottavario della Domenica in Albis. Verrà accompagnata questa sera alle 20.30 con una solenne processione, nella Pieve di San Bartolomeo a Orgia.

Dopo un lungo peregrinare, ‘Maria Consolatrix afflictorum’ verrà ricollocata nella sua sede storica. L’immagine sacra verrà riconsegnata, come da antica tradizione, dai parrocchiani di San Rocco a Pilli che l’hanno esposta nella loro chiesa per tutta la settimana.

Anche altre parrocchie del territorio limitrofo, Sovicille, Rosia, Monastero, Brenna, Costalpino, ma anche di comunità più distanti, come Paganico, Pari, Civitella, Monticano, hanno avuto la possibilità di venerare la Madonna di Orgia nelle loro chiese e parrocchie.

La consegna avverrà al Ponte di Orgia, anche questo atto fa parte di un’antica rivisitazione popolana legata al misticismo del luogo, perfettamente raccontata da Luigi Cianferotti nel suo libro dal titolo: ‘Vita nella campagna di Siena tra ‘800 e ‘900 – memorie di un paese’.

La devozione alla Madonna del Romitorio risale alla fondazione del Romitorio stesso da parte di padri eremiti, nei primi anni del XIV secolo. Si concludono così i festeggiamenti iniziati il 22 aprile quando la Madonna fu esposta nel Duomo di Siena in occasione dell’ottavario della Domenica in Albis. Sarà mons.

Giovanni Soldani, parroco di Orgia ma anche di S.Rocco a Pilli, a celebrare la S.Messa nella Pieve di S.Bartolomeo, a cui farà seguito una festa con tutti gli abitanti del paese. Anche nel 1779 l’immagine del Romitorio fu esposta in Cattedrale; quando gli abitanti di Orgia andarono a riprenderla, trovarono una bella tela dipinta di fresco; l’altra, vecchia e tarlata, era sparita e non importò saperne di più. Se ne ritornarono a Orgia, a piedi, con la nuova Madonna sulle spalle, festanti e ancor più devoti.

Arianna Falchi

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