Cultura

Santa Maria della Scala ospedale d’Europa

Interverranno l’assessore Francesca Vannozzi, la professoressa Gabriella Piccinni e il professor François-Olivier Touati.

Gabriella PiccinniGabriella Piccinni

Gabriella Piccinni

Alle 17.30 al Santa Maria della Scala il professor François-Olivier Touati, tra i maggiori specialisti della storia della lebbra e della medicina medievale, terrà una lezione su “La doppia rivoluzione ospedaliera del Medio Evo: Siena, Toscana, Europa”. Il docente dell’Université François-Rabelais – Tours sarà accompagnato nell’incontro dall’assessore alla Cultura Francesca Vannozzi e dalla direttrice del dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali Gabriella Piccinni. Abbiamo chiesto a quest’ultima di introdurre gli argomenti al centro del convegno.

Cos’è stato il Santa Maria della Scala per l’Europa?
«Il Santa Maria della Scala è un ospedale di origine medievale e di cui abbiamo traccia sin dalle origini del comune di Siena. Essendo sorto in una città di passaggio lo ha connotato inevitabilmente come punto di comunicazione con il mondo. La sua grande forza è stata quella di essere stato una struttura polifunzionale, non limitandosi a essere un ricovero per i viandanti. Per le sue molteplici attività era già conosciutissimo a livello europeo nel Medioevo. Riusciva a rispondere a tanti tipi di bisogni, non necessariamente medici. Era un brefotrofio per i bambini abbandonati; una casa di riposo per donne anziane o abbandonate; un ricovero vero e proprio per i malati; eccetera. Non a caso un gruppo che fa capo qui all’Università di Siena, ma che vede coinvolti colleghi francesi, spagnoli e di altri atenei italiani, vuole denominare “Alle origini del Welfare – prime forme di sostegno ai bisogni” uno studio sugli ospedali medievali».

François-Olivier Touati

I temi toccati dal professor François-Olivier Touati quali saranno?
«La sua conferenza parlerà specificatamente di medicina medievale. Lui si occupa di storia di quel settore lì, di cui è un esperto conoscitore per la Francia, l’Inghilterra, l’Italia e il Vicino Oriente. Nel suo ambito di ricerca c’è anche l’individuazione dei legami culturali che si sono stabiliti sulla medicina a livello europeo e non solo. Touati è uno in grado di mettere a confronto diverse epoche e diversi luoghi nel mondo».

Il Santa Maria potrebbe essere lo spazio giusto per un Museo della Medicina occidentale?
«A me piacerebbe che nel futuro Santa Maria rimanesse qualche ricordo della passata funzione assistenziale. Personalmente sono più interessata alla storia della salute che della medicina».

Emilio Mariotti

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