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La stazione ferroviaria di Siena

Il 25 novembre 1935 viene inaugurata la nuova stazione ferroviaria di Siena, si apre così un nuovo capitolo di fondamentale importanza per la storia delle vie di comunicazione del territorio. Già ai primi del Novecento la “vecchia” stazione (il cui edificio principale e la retrostante officina meccanica esistono ancora all’inizio di Viale Mazzini) viene ritenuta insufficiente per soddisfare le esigenze di rapidi collegamenti ed angusta, dato che era impossibile ampliare la struttura. Nel 1914 le Ferrovie dello Stato approvano il progetto di spostamento nella valle sottostante, già percorsa dalla linea per Chiusi, ormai bocciate le opzioni alternative di Porta Ovile e Porta Romana. Prima di iniziare i lavori veri e propri, il sito individuato necessitava di interventi di bonifica e consolidamento del terreno, ma vengono bloccati dallo scoppio della guerra. Terminata la guerra mancano i finanziamenti e il cantiere rimane a lungo inoperoso: lo stesso progetto iniziale viene rimesso in discussione, ritenuto ormai inadeguato alle mutate esigenze della città. Nel 1931, finalmente, l’architetto Angiolo Mazzoni, che in quel periodo aveva progettato varie altre stazioni, ottiene l’incarico per portare a conclusione la stazione ferroviaria di Siena. Dopo alcune modifiche (e rallentamenti), il 29 dicembre 1933, il progetto viene approvato dal Comune e dalla Soprintendenza con gli ultimi ritocchi come la torre rettangolare con l’orologio che era una sorta di firma d’autore dell’architetto. I lavori sono quasi terminati nel mese di luglio e in corso d’opera erano state introdotte varianti con le quali si vuole semplificare i fabbricati laterali per valorizzare il corpo centrale dell’edificio. La nuova stazione ferroviaria viene aperta al pubblico già il 18 ottobre, anche se l’inaugurazione avviene solo in questo 25 novembre, alla presenza del ministro Antonio Stefano Benni, delle autorità locali e dei vertici delle Ferrovie dello Stato. La città è imbandierata, i senesi plaudono all’opera e vengono coniate perfino monete celebrative dell’evento. Nell’intento di chi l’ha progettata questa opera architettonica ha l’obiettivo di richiamare, in forme nuove e moderne, le caratteristiche di Palazzo Pubblico. Purtroppo l’elegante complesso ferroviario viene snaturato in gran parte con la ricostruzione post bellica (la stazione viene bombardata il 23 gennaio 1944, come la basilica dell’Osservanza). Per quanto riguarda la vecchia stazione e l’officina meccanica, già nel 1935 viene firmato un accordo con il Governo affinché gli edifici siano ceduti al Comune per riutilizzarli e destinarli a civile abitazione, lavori che iniziarono nel 1939.

di Maura Martellucci e Roberto Cresti

Tilde Randazzo

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