Di compagnie teatrali, corpi di ballo e band musicali Siena non difetta. Spesso provano in situazioni precarie, in posti insalubri o completamente non a norma. Questo problema era venuto fuori a marzo del 2015 nei Tavoli di lavoro sviluppatisi a seguito degli Stati generali della Cultura. La giunta comunale, recependo il segnale mandato degli operatori culturali, ha approvato, nella seduta dello scorso 30 dicembre, lo schema di contratto con Sienambiente per la concessione in uso temporaneo della Sala auditorium ubicata in via Simone Martini in un contesto architettonico improntato alle forme della contemporaneità . Tali locali potranno essere utilizzati dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 23, fino a un massimo di 200 giornate complessive durante tutto il 2016, ed eventualmente oltre.
«Il ricorso ai teatri comunali è molto costoso per le relative spese di funzionamento e nel patrimonio comunale, al momento, non ci sono locali adeguati e a posto per le norme di sicurezza. – dice il sindaco di Siena Bruno Valentini – Un obiettivo è anche quello di favorire l’avvio e il consolidamento di nuove imprese culturali, le quali in prospettiva dovranno camminare con le proprie gambe ma che hanno bisogno di una mano per partire. Entro breve verranno definiti criteri per l’assegnazione degli spazi e per la compartecipazione economica alle spese».
«La realtà delle Associazioni senesi che fanno teatro, danza, musica, ecc. – aggiunge l’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli – è composita ed esprime un’articolata valenza artistica, culturale, sociale ed economica, coinvolgendo diverse decine di lavoratori dello spettacolo, dal punto di vista della produzione, e molte centinaia di utenti come pubblico potenziale. La soluzione individuata si è resa necessaria per sostenere tali realtà in una fase transitoria, in attesa che, con la prossima scadenza del bando triennale regionale, venga riattivato il sistema delle residenze artistiche, uno strumento indispensabile per attrarre finanziamenti e dare stabilità alle attività locali: opportunità che andò perduta durante la gestione commissariale del Comune, penalizzando la zona senese rispetto ad altre parti della Toscana».