La vocazione femminile alla cura raccontata nel libro di Erica Maderna che verrà presentato oggi, 18 maggio, alle 17.30 alla Sala della Suvera. Il libro ruota intorno alla figura della “medichessa” e sottolinea quanto la medicina sia stata fonte di espressione e libertà femminile.
Oggi la Sala della Suvera dell’Accademia dei Rozzi ospiterà la presentazione, a cuora di Aboca Edizioni, del libro “Medichesse. La vocazione femminile alla cura” scritto da Erika Maderna. L’appuntamento è alle 17.30 per un incontro culturale e una pregevole iniziativa editoriale che da luce alla figura femminile nel campo medico. Nell’antichità con il termine “Medichessa” si usava indicare una “donna che esercitava la professione medica“. Proprio su questa figura femminile e sul ruolo che ha assunto attraverso i secoli si è soffermata l’attenzione della Maderna che, pagina dopo pagina, con un linguaggio semplice e affascinante fa comprendere come la medicina sia stata soprattutto una fortezza della libertà di espressione femminile.
Da sempre contrapposta al sapere degli uomini, depositari della cultura dei libri e delle accademie, questa pratica femminile si caratterizzava per l’approccio empirico e la pratica di conoscenze antiche e tramandate, da donna a donna, dove accanto alle applicazioni di una medicina lecita convivevano saperi più oscuri, quelli delle consuetudini proibite della contraccezione e dell’aborto, legate alla magia degli incantamenti amorosi e della fertilità .
Dea, Pizia, maga, levatrice, cosmeta, erbaria, medichessa, sacerdotessa, vestale, badessa, santa, alchimista, strega. Ad un primo sguardo si direbbero profili diversi e molto lontani tra loro. E invece no. Sono figure strettamente connesse. Cosa accomuna questi profili? Naturalmente la storia delle donne. Pagina dopo pagina, profilo dopo profilo, questo libro, ci dimostra come la vestale, la maga, la strega, la medichessa abbiano un unico denominatore: la capacità e la vocazione femminile per la cura. Da Circe e Medea, passando per Metrodora e Trotula, arriviamo a Santa Ildegarda e a Caterina Sforza. Tra la prima e l’ultima non c’è alcuna differenza. E’ cambiato, nei secoli, solo l’occhio attraverso il quale questi profili sono stati visti.
E’ un viaggio tutto al femminile, che prende il via dagli albori del nostro tempo, con i riti e il sapere della Potnia, la Signora, divinità matriarcale preindoeuropea che aveva la conoscenza di tutte le forme viventi e dei meccanismi della vita stessa, la sua autorità era esercitata sulla natura e, attraverso di essa, la Potnia era anche curatrice e maga.
Da tutto questo ambito gli uomini si tenevano a distanza, ed erano le donne a “sporcarsi” le mani con questi misteri
“[…] Se gli uomini hanno dominato l’universo delle parole, le donne hanno avuto il potere sul mondo delle cose.” Il sapere femminile, infatti, più antico di quello maschile, tramandato attraverso la parola scritta, era trasmesso di madre in figlia attraverso racconti, pratiche, esperienze.
All’evento, organizzato in collaborazione con Riel Publishing e LILT Siena, porteranno il loro saluto Francesca Vannozzi, Assessore Cultura Siena, Letizia Pini, Presidente Rielpublishing, Franco Nobile, LITL Siena Virginia Masoni, Responsabile Comunicazione Confindustria Area Vasta, Roberto Monaco, Presidente dell’Ordine e vedrà la partecipazione di Erika Maderna, autrice del libro, di Catia Giorni, Centro Studi di Aboca Museum e della giornalista Antonella di Tommaso, che modererà l’incontro.
La presentazione sarà allietata dalla lettura di alcune ricette tratte dal libro da parte dell’attrice Lucia Donati. Si ringraziano per la partecipazione la Compagnia Teatrale Il Grappolo, l’Associazione Valdelsa Donna per le donne in terapia oncologica dell’ospedale di Campostaggia – Poggibonsi e il musicista Marco Turci al pianoforte.