Il 23 giugno del 1683 monsignor Fabio de’ Vecchi, al tempo vescovo di Montalcino dona alla Collegiata di Provenzano un prezioso drappo in velluto liscio rosso cremisi, ornato di ricami e applicazioni con al centro un grande tessuto laminato. Nella cornice i ricami degli angoli riportano dei cherubini mente in alto, al centro, è posta una croce gigliata. Nella parte bassa del drappo di trova l’iscrizione: “D.O.M. -M.V.I. FABIUS DE VECCHIS EPS LCIN SIDI ET HAER A.R.S. XDCLXXXIII”. Si legge nelle delibere del Capitolo di Provenzano, ancora custodite nell’archivio che “Monsignor Fabio de’ Vecchi (…) per aumentare il decoro della Chiesa e l’onore della gloriosa Vergine presenta e dona alla Chiesa di Provenzano un panno in broccato d’oro per ornamento della medesima con desiderio che in ogni tempo sia accomodato a sé e ai suoi eredi, purchè siano della sua agnazione e famiglia, tanto in occasione di funerali, che d’altre funzioni sacre.
Accettano i Savi tal dono ordinando che sia esposto e collocato nel luogo che più piacerà e deliberano che il Rettore in nome dell’intera Consulta renda vive grazie all’Ill.mo Mons. Vecchi delle continue dimostrazioni d’affetto che esso e tutta la sua casa fanno verso la Chiesa supplicandolo di continuare nella sua amorevole protezione”. Di fronte a questo alcuni anni dopo, nel 1690, viene posto un drappo gemello donato, il 3 giugno 1690 da monsignor Paolo Pecci, vescovo di Massa e Populonia. Ancora una volta nelle delibere si legge l’atto di donazione con la precisazione, rispetto alla donazione de’ Vecchi che i panno di broccato d’oro si utilizzi “in occasioni di funerali, che d’altre cerimonie sacre anche fuori dalla Collegiata. In questo caso l’iscrizione in oro che leggiamo nel drappo recita: “PAULUS PECCI EPMASAER SUISD D.A.R.M. MCXC”.
I due preziosi drappi nacquero per essere esposti a lato di quello donato da papa Alessandro VII che si trova sopra l’altare maggiore. I committenti dei due drappi, del resto, si collocano con le loro famiglie nell’ambito delle consorterie satelliti dei Chigi, che si erano affermate a Siena con l’elezione pontificia del cardinal Fabio. Tra l’altro Fabio de’ Vecchi fu un grande mecenate della Collegiata (sua la donazione risalente al 1691 della balaustra in marmo davanti all’altare maggiore con gli sportelli in ferro lavorato opera di Francesco Mazzuoli) e membri sia della famiglia de’ Vecchi che della famiglia Pecci ricoprirono ruoli di prestigio all’interno dell’Opera e del Capitolo di Provenzano.
I preziosi drappi vennero tolti dalla loro collocazione originale nel 2000, in occasione dei restauri della chiesa. Già lesionati dal tempo furono ripiegati e posti in un deposito fino a quando, non molti anni fa, don Enrico Grassini, li ritrovò in fondo ad un armadio delle sacrestie, in pessimo stato di conservazione, con gravi danni alla stoffa. Segnalati alle autorità competenti e il Lions Club Siena, nella persona dell’allora presidente. Luca Garosi, si propose come finanziatore del restauro e dal 2018 i due drappi gemelli sono nuovamente esposti sulla volta dell’abside della collegiata di Santa Maria in Provenzano a fianco della stendardo Chigi.
Maura Martellucci
Roberto Cresti