Rileggo i miei appunti alla fine della giornata – dopo aver incontrato trenta tour operator internazionali – e mi accorgo che le parole chiave della mia presenza al Buy Tuscany 2022 (la borsa turistica per chi vende la nostra regione) sono cinque: vino, cibo, bicicletta, esclusivo, sorprendente.
La motivazione prevalente per chi pensa all’Italia come destinazione turistica è, ormai da tanti anni, proprio la nostra eno-gastronomia, con un ruolo prevalente e privilegiato per il vino, tanto che degustazioni e visite alle cantine sono quasi sempre la prima cosa che viene richiesta dai tour operator. Adesso, rispetto al recente passato, hanno conquistato un ruolo ancora più forte i corsi di cucina e gli show cooking: del resto, i programmi di cucina sono sempre più presenti nei palinsesti televisivi di tutto il mondo ed abbinarli ad una vacanza in Italia diventa abbastanza facile e naturale.
L’altra grande protagonista dei colloqui avuti con i tour operator presenti al Buy Tuscany (dal Brasile all’Ungheria, dagli Stati Uniti alla Germania, dall’India ad Israele: in totale oltre quindici paesi) è stata la bicicletta. Posso dirlo: lo sapevo e mi ero preparato per tempo, proponendo itinerari che mettono insieme proprio questi due aspetti, ovvero itinerari in bicicletta ed in e-bike (altra grande protagonista del turismo attuale) lungo la Strada del Vino delle Colline Pisane, la Strada dell’Olio dei Monti Pisani e nelle Terre di Pisa del tartufo bianco.
Una offerta molto apprezzata, ma – e qui si arriva alla quarta parola chiave: esclusivo – purché ogni singolo tour operator possa avere un prodotto sia pure leggermente diverso da quello che propongono gli altri. Perché solo avendo un prodotto in esclusiva si può cercare di limitare la concorrenza fra i tantissimi operatori che propongono la Toscana. E quindi spetta proprio a noi, che abbiamo in mano l’offerta turistica di questa regione, dimostrare la capacità di scegliere qualcosa di diverso (appunto: di esclusivo) per ogni singolo tour operator con il quale vogliamo lavorare. Talvolta è semplice, talvolta è più complicato, ma è una sorta di grimaldello necessario per aprire determinate porte.
E poi, sorprendente. Ovvero proporre qualcosa di mai visto o sentito prima. E qui la sfida è quella di andare a proporre destinazioni, luoghi, piccoli eventi che fino ad oggi non sono entrati in geografia turistica e che anche nella nostra Toscana non mancano. Questa mi appare come la sfida più intrigante e più difficile: perché non si tratta solo di raccontare cose nuove, ma di costruire attorno ad esse un sistema di accoglienza adeguato (quante volte lo avrò detto e scritto, ma insisto volentieri) per poter davvero cogliere di sorpresa i nostri interlocutori, senza generare sentimenti di delusione.
Se devo, infine, aggiungere le parole meno pronunciate dai tour operator, devo sicuramente indicare arte e cultura.
Roberto Guiggiani