Il professor Duccio Balestracci illustra il programma del convegno “Identità cittadine e uso della storia” che partirà domani all’Accademia degli Intronati
Il tema dell’“identità” è uno dei più ricorrenti nel recente dibattito socio-politico. Spesso, questa parola viene usata in maniera strumentale o travisandone il significato. Per approfondirne il senso, l’Accademia Senese degli Intronati, fra domani e sabato 20 maggio, organizza, nel salone dell’accademia in Palazzo Patrizi (via di Città 75), il convegno “Identità cittadine e uso della storia”.
L’incontro è organizzato in collaborazione con la Biblioteca Comunale ed ha avuto il sostegno del MIBACT (il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e vedrà la partecipazione di una serie di studiosi italiani e stranieri.
Il professor Duccio Balestracci, che coordinerà la tavola rotonda finale, è convinto dell’importanza di questi due giorni di approfondimento.
Di che cosa parlerà il convegno “Identità cittadine e uso della storia”?
«Parlerà del modo in cui, nel mondo, in Italia e anche a Siena, si è creato un concetto di identità cittadina. Questa, si sa, è sempre inventata, quindi nel convegno andremo ad analizzare le modalità in cui sono state modellate le identità delle città, tra cui quella della nostra, e come vengono usate per fini politici.
Incominceremo domattina, approfondendo quattro punti chiave: identità, radici, simboli – nel senso antropologico del termine – e documenti. Successivamente, passeremo ad analizzare casi specifici. Ad esempio, affronteremo il rapporto tra identità, letteratura e lingua. Ci sarà anche una relazione sull’utilizzo delle feste e delle rievocazioni storiche per la costruzione identitaria, cosa che a Siena conosciamo bene. Ci sarà un approfondimento sull’identità religiosa, che si muove tra il credere e l’appartenere. Guarderemo poi a come i valori identitari siano stati trasmessi nella scuola. Toccheremo anche il tema di come l’arte sia un formidabile mezzo per veicolare l’identità.
Termineremo i lavori con una tavola rotonda, nella quale faremo il punto della situazione. L’intento dell’Accademia degli Intronati è quello di dare un contributo alla riflessione, perché avere un’idea di identità, significa anche indirizzare le scelte politiche. Non solo quelle amministrative, ma anche quelle personali che facciamo ogni giorno.
Chi saranno i relatori che parleranno domani e sabato?
«Ci saranno, fra gli altri, Adriano Prosperi, Pietro Clemente, Paolo Cammarosano, Achille Mirizio, Massimo Vedovelli, Bernardina Sani, Mario Ascheri e Giovanni Gozzini. Tutti quanti sono consapevoli dell’importanza di questo convegno. Queste due giornate di approfondimento, organizzate dall’Accademia degli Intronati e dalla Biblioteca Comunale, hanno avuto il supporto economico, per una volta tanto quantitativamente sufficiente, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo».
Il senso di questo convegno, in sintesi, è quello di analizzare il passato per vedere una luce nel futuro…
«D’altra parte, se non facessimo così, faremmo solo della sterile erudizione. Sapere quello che accaduto nel passato è costruzione della cultura e va benissimo. Però, a noi interessa anche l’uso pubblico che viene fatto della storia».
Emilio Mariotti