Ritorna all’Accademia Chigiana con il concerto in cartellone nell’edizione n.100 di Micat In Vertice, venerdì 9 dicembre 2022, alle 21, al Teatro dei Rozzi di Siena, la “leggenda” del violoncello Mischa Maisky, assieme ai figli Sascha, al violino e Lily, al pianoforte, con cui ha costituito nel 2006 il Trio Maisky.
Il programma del recital sarà dedicato al grande repertorio romantico e novecentesco per trio con pianoforte, con il Trio n. 3 in do minore per archi e pianoforte op. 101 (1886) di Johannes Brahms e con il Trio per pianoforte n. 2 in mi minore op. 67 (1944) di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič, comprendendo anche alcune composizioni per violino e pianoforte, le Tre romanze op.22 (1853) di Clara Schumann e per violoncello e pianoforte, una selezione dai Morceaux de Fantaisie op. 3, dalle 12 Romances op. 21 e dalle 14 Romances op. 34 di Sergej Vasil’evič Rachmaninov, complessivamente scritti tra 1892 e 1912.
Durante la sua lunga e prestigiosa carriera Mischa Maisky ha collaborato con musicisti, direttori e orchestre tra i più grandi al mondo; tuttavia, il celebre violoncellista afferma che “suonare con i propri figli rimane un fatto piuttosto raro e creare un trio con loro è stato il sogno di tutta la mia vita”. Il Trio Maisky realizza questo sogno, caratterizzato da un’intesa profonda e dall’unicità del legame che unisce i suoi componenti come solo una famiglia può fare.
La presenza in cartellone dell’artista lettone, assieme ad altri artisti profondamente legati all’Accademia Chigiana, tra cui i grandi solisti vincitori del Premio Chigiana tra cui Lisa Batiashvili, Gil Shaham, Gidon Kremer, ma anche il Quartetto Hagen, testimonia il desiderio di celebrare l’occasione della centesima edizione della Micat In Vertice con gli artisti vantano un forte legame con l’istituzione senese. Mischa Maisky in particolare rappresenta un importante riferimento nella sua storia: è stato docente del corso di perfezionamento estivo dal 1989 al 1996, coadiuvato da Mark Dobrinsky, suo assistente e da Daria Hovorà, maestro collaboratore al pianoforte. Restano memorabili, nella storia della Chigiana e del concertismo italiano più in generale, i suoi concerti – gremiti di pubblico proveniente da ogni parte d’Italia e dall’estero, e di giovani strumentisti desiderosi di ammirare da vicino e seguire le orme del maestro – tenuti negli anni della docenza, e poi di nuovo nel 2003, nel contesto Estate Musicale Chigiana, tra cui i recital solistici dedicati in particolare al prediletto J. S. Bach e in quelli in duo assieme alla pianista Daria Horovà, dedicati al grande repertorio cameristico tedesco, da Beethoven e Brahms, al repertorio russo a cavallo del Novecento, con Rachmaninov, Prokof’ev, Šostakovič, e al primo Novecento europeo, con Debussy, Bartók, Messiaen, Britten e Webern, tra molti altri autori eseguiti.
Suonando insieme nel Trio Maisky, Mischa Maisky, violoncellista, la figlia Lily, pianista e il figlio Sascha, violinista si sono affermati a livello mondiale come uno dei più importanti trii con pianoforte. Il talento e l’indipendenza musicale di ciascuno dei tre musicisti confluisce nell’ensemble, sprigionando un’energia che rende uniche le loro esibizioni. Dall’anno della sua fondazione nel 2006, il trio si è esibito in tutto il mondo, effettuando tournée in Sud America, Asia e in Europa, nelle sale da concerto più prestigiose, eseguendo in più occasioni anche i capolavori sinfonici dedicati ai loro tre strumenti solistici, come il Concerto per pianoforte, violino, violoncello e orchestra op. 56 di Beethoven. La discografia del Trio, così come quella dei suoi singoli membri, include registrazioni per le etichette discografiche Deutsche Grammophon ed EMI con diversi nuovi progetti in programma.
Le Tre romanze op.22 per violino e pianoforte di Clara Schumann furono composte nel 1853 e presentate per la prima volta nel 1855 e sono tra gli ultimi pezzi che Clara compose. Appassionate, cariche di un’intensa energia, a tratti venata da malinconia, conquistarono l’ammirazione del coniuge Robert. Clara Schumann ha dedicato l’opera 22 al grande amico e virtuoso del violino Joseph Joachim, con il quale eseguì queste romanze in tournée alla presenza del re Giorgio V di Hannover. Dopo la morte del marito nel 1854, non ha composto quasi più nulla, mantenendo invece viva la musica di Robert Schumann eseguendola in tournée e curandone la pubblicazione.
Johannes Brahms ha composto il suo ultimo trio per archi e pianoforte nell’estate del 1886 in un periodo di riposo presso il lago di Thun quando produsse una serie di opere divenute celebri, tra cui una sonata per violoncello, due sonate per violino e alcuni Lieder. Il Trio n.3 in do minore op.101 è molto compatto, sostenuto da uno slancio inarrestabile, con un impianto formale snello e asciutto. Tutti e quattro i movimenti si distinguono per la ricchezza di contrasti tra affetti opposti, fluidità del dialogo tra gli strumenti, complessità ritmica, con l’utilizzo contemporaneo di figure binarie e ternarie, ritmi sincopati, cambi di metro e insolite suddivisioni metriche irregolari.
Dallo “stato d’animo rachmaninoviano”, secondo il musicologo russo G. P. Prokof’ev, del ciclo di Morceaux de Fantaisie op.3 composti da un giovane Rachmaninov, alla fine del 1892, capaci d’evocare una tristezza tranquilla, ma anche una drammaticità forte e coraggiosa come nell’Elegia, mentre la Melodia in mi maggiore esprime il quieto lirismo luminoso “à la Rachmaninov” tanto amato da Čaijkovskij. Ai paesaggistici leggeri e contemplativi della cantata “Vesnà” (Primavera) e al luminoso lirismo della romanza “Sumerki” (Crepuscolo) su testo di M. Guyot, tra le Dodici Romanze op. 21, composte dieci anni dopo le nel 1902, e caratterizzate da mezzi espressivi ridotti. L’excursus in duo, violoncello e pianoforte, arriva alle Quattordici romanze op. 34 sono state composte nell’estate del 1912 eccetto la n.7 “Ne mojet byt!’” (Non può essere!) composta prima nel 1917 e la n. 14 “Vocalise” (Vocalizzo), scritto nel 1915 e successivamente incluso in questo ciclo. L’op.34 attira l’attenzione per l’accurata scelta dei testi di poeti quali Puškin, Tjutčev e Bal’mont. Vocalise è la romanza che conclude il ciclo e la sua caratteristica più evidente è quella di non presentare un testo, quanto piuttosto una sequenza di vocali, un vocalizzo, appunto, conosciuto universalmente per essere un concentrato del lirismo melodico tipico di Rachmaninov.
Il contesto storico in cui nasce il secondo trio con pianoforte di Šostakovič è quello della Grande Guerra Patriottica, nota in Occidente come Seconda guerra mondiale. Con il Trio n.2 per violino, violoncello e pianoforte op.67 Šostakovič vince per la seconda volta il Premio Stalin e ciò gli procura maggior fiducia dopo la violenta critica e relativo bando della sua opera Lady Macbeth del distretto di Mzensk. La composizione è dedicata al caro amico Ivan Sollertinskij, erudito russo, musicista e musicologo, morto poco tempo prima, all’età di 41 anni. Qui il rigore compositivo, la polifonia, le geometrie sonore stringenti, la lavorazione minuziosa, talvolta ossessiva, di minimi pattern musicali convivono con il gusto del grottesco, in un’opera suggestiva, dai forti contrasti, tra effetti di “caricatura”, shock sonori, scambi di ruoli dall’effetto umoristico tra gli strumenti, ed altri espedienti musicali che, utilizzati in contesti “normali, comunicano festosità, ma qui sono impiegati in quanto mezzi per mascherare la realtà.
PROGRAMMA
Venerdì 9 dicembre 2022
Teatro dei Rozzi
ore 21.00
TRIO MAISKY
Sascha Maisky violino
Mischa Maisky violoncello
Lily Maisky pianoforte
Clara Schumann
Lipsia 1819 – Francoforte sul Meno 1896
Tre romanze op.22 (1853) [11’]
per pianoforte e violino
Andante molto
Allegretto: Mit zartem Vortrage
Leidenschaftlich schnell
Johannes Brahms
Amburgo 1833 – Vienna 1897
Trio n. 3 in do minore per archi e pianoforte op. 101 (1886) [22’30]
Allegro energico
Presto non assai
Andante grazioso
Allegro molto
* * *
Sergej Vasil’evič Rachmaninov
Semënovo 1873 – Beverly Hills 1943
da Morceaux de Fantaisie op. 3 (1892) [5’]
versione per violoncello e pianoforte
n. 3 Mélodie
da 12 Romances op. 21 (1900-02) [2’30]
per violoncello e pianoforte
n. 3 Sumerki [Crepuscolo]
Lento
da 14 Romances op. 34 (1912) [6’]
per violoncello e pianoforte
n. 14 Vocalise
Lentamente. Molto cantabile
da Morceaux de Fantaisie op. 3 (1892) [5’]
versione per violoncello e pianoforte
n. 1 Elégie
Dmitrij Dmitrievič Šostakovič
San Pietroburgo 1905 – Mosca 1975
Trio per pianoforte n. 2 in mi minore op. 67 (1944) [30’]
Andante – Moderato
Allegro con brio
Largo
Allegretto