“Non è possibile interrompere servizi come quello bibliotecario, ma a causa dell’emergenza Coronavirus gli accessi da parte degli utenti devono essere contingentati e flussi regolati”.
Inizia così la lettera che l’assessore regionale alla cultura, Monica Barni, ha inviato alle biblioteche e alle reti documentarie della Toscana.
Dopo aver ricordato come “sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”, l’assessore sottolinea che le biblioteche nell’erogare i loro servizi devono osservare in particolare tre raccomandazioni.
La prima riguarda il rispetto di tutte le misure igienico-sanitarie di prevenzione raccomandate per l’accesso ai servizi pubblici (distanze, disponibilità all’ingresso di sostanze disinfettanti, di guanti per lo staff) e le istruzioni a staff e utenti relativamente alle raccomandazioni per la riduzione dell’esposizione e della trasmissione della possibile malattia, così come indicato dal Ministero della Salute e dalla Regione Toscana.
La seconda concerne l’apertura dei servizi indispensabili di base quali il prestito, la restituzione e il prestito interbibliotecario, che vanno garantiti adottando e incentivando tutte quelle misure che consentano di evitare assembramenti all’ingresso della biblioteca e al bancone del servizio di prestito, come ad esempio la prenotazione telefonica o via mail, l’autoprestito, assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra utenti e tra questi e lo staff.
La terza infine raccomanda che nel caso in cui la biblioteca sia in grado di garantire il rispetto della distanza di sicurezza tra le sedute di almeno un metro, l’apertura regolare degli spazi di studio e di lettura (o parti di essi) deve avvenire nel rispetto di cui al primo punto e secondo le modalità più opportune per tutelare la salute degli utenti e dei bibliotecari.