Cinque nuovi docenti arrivati da Russia e Ucraina in fuga dalla guerra, l’attivazione di nuovi corsi di lingua in turco, swahili e vietnamita, la luarea honoris causa alla scrittrice russa Ljudmila Stefanovna Petruševskaja, la richiesta di nuovi spazi e alloggi per gli studenti: è stata una mattinata molto intensa quella dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università per stranieri di Siena, che si è tenuta questa mattina.
Il rettore Tomaso Montanari ha toccato vari temi, prima nella conferenza stampa con i giornalisti e poi nel suo discorso tenuto nell’aula magna dell’ateneo che ha la sua sede in piazzale fratelli Rosselli: “Abbiamo accolto tre docenti ucraini e due docenti russi in fuga dalla guerra, dalle bombe e dalla politica putiniana. Li abbiamo inseriti nell’organico del nostro ateneo con un contratto di un anno e rinnovabile ulteriormente, siamo onorati di averli qui con noi”.
Il nuovo corso di lingua ucraina, recentemente attivato, ha già cinquanta studenti, molti di loro italiani. “Ma al tempo stesso – afferma Montanari – continuiamo, e siamo l’unica università italiana a farlo, a riconoscere e a dare i certificati relativi alla lingua russa”.
Uno dei momenti più emozionanti della mattinata è stata la consegna della laurea honoris causa in Scienze linguistiche e comunicazione interculturale alla scrittrice russa Ljudmila Stefanovna Petruševskaja. “La sua è stata una delle critiche più dure nei confronti di Putin”, ha detto il rettore di Unistrasi.
Poi la richiesta di spazi e alloggi: “È un problema enorme – le parole di Montanari – al quale dobbiamo trovare delle soluzioni. Faccio un appello in tal senso alle istituzioni presenti qui oggi (c’erano, tra gli altri, anche rappresentanti di Comune di Siena e Regione Toscana, ndr). Ci sono soldi a disposizione con il Pnrr, questa ondata di denaro deve produrre cambiamenti e risultati anche per quel che riguarda l’edilizia scolastica e universitaria”.