A Montepulciano dilaga la Medici-mania. La lavorazione della serie televisiva dedicata alla casata fiorentina, in particolare alle origini della sua straordinaria potenza, dovuta a Giovanni di Bicci, in pieno ‘300, sta infatti attraversando la città con un’ondata di eccitazione e coinvolgimento collettivo. Come è nella sua natura la patria del Poliziano, per di più impegnata in una delle fasi più delicate dell’anno, quella della vendemmia, all’inizio ha reagito tiepidamente alla novità, pensando soprattutto ai disagi che avrebbe comportato la trasformazione di Piazza Grande in un set che nulla ha da invidiare a quelli cinematografici ed alle ripercussioni sulla vita quotidiana. Poi due eventi hanno dato una scossa al nobile distacco poliziano: la copertura della piazza con uno spesso strato di tufo (che due giorni di pioggia costante hanno trasformato in una tappeto di fango, facendo felice il regista croato Sergio Mimica-Gezzan, già assistente di Spielberg) e l’arrivo di Dustin Hoffman. Settantotto anni, due premi Oscar ed una carriera straordinaria, caratterizzata da interpretazioni magistrali, da autentico fuoriclasse della scena, non possono passare inosservati e così, mentre la lavorazione è andata avanti, offrendo immagini di vita medievale da autentica favola, è cominciata la caccia al divo.
L’attore californiano si è scelto una villa a Sarteano mentre tra un ciak e l’altro riposa in un camper completamente attrezzato o in un appartamento privato che affaccia sempre sul quadrilatero rinascimentale. Sorridente, sempre sereno, pronto a lasciarsi ritrarre nelle immancabili foto ricordo con chi lo ha incontrato fuori dal set, Hoffman si è confermato un professionista eccezionale anche sul set: disponibile e paziente, affabile con le maestranze ma attentissimo al lavoro ed ai suoi ritmi. Lo circonda un ferreo cordone di avvocati che trattano ogni aspetto professionale del loro cliente e quindi è impossibile tentare una conversazione che non sia breve e di pura cortesia. Ma chi, per lavoro, lo sta frequentando in queste giornate poliziane racconta della sua gentilezza, sensibilità e dell’ammirazione che esprime con grande entusiasmo per Montepulciano nonché di qualche tipica mania e tic. La più curiosa riguarda la temperatura dell’aria che, in qualsiasi ambiente, persino nei grandi saloni dei palazzi rinascimentali, deve essere climatizzata a 16 gradi. Unico luogo dove i condizionatori sono rimasti spenti è l’appartamento affittato in piazza di cui Dustin si è innamorato al punto da voler conoscere la famiglia dei proprietari. Gli è bastato tenere aperte le finestre per trovare il clima perfetto, ha suonato al pianoforte che si trova i locali e, d’accordo con la moglie (già innamorata della Valdichiana), ha chiesto di poter acquistare alcuni elementi del mobilio ed oggetti che arredano la casa; in particolare ha voluto regalare alla sua Lisa, 61 anni magnificamente portati) una bambola antica da cui i proprietari si sono separati non senza qualche rimpianto. In fatto alimentare “il laureato” per antonomasia del grande schermo risulta un salutista: in una pausa si è fatto preparare da un ristorante vicino al set un enorme porzione di mele affettate sottili; ma ha poi molto gradito il vino (naturalmente Nobile di Montepulciano DOCG) che gli è stato offerto. E l’andatura sempre lievemente incerta di Hoffman, apparentemente claudicante, ha ricordato a molti quella dell’autistico Raymond, il personaggio di Rain man, di Levinson, che gli valse uno dei due Oscar che sfoggia nella bacheca. Dunque Dustin come un’autentica star hollywoodiana, come dimostra anche la presenza sul set degli immancabili paparazzi – inviati dalle più importanti agenzie e dai quotidiani più diffusi – che cercano di mimetizzarsi tra i turisti ma vengono implacabilmente riconosciuti dallo staff, voluta però per una serie che racconterà un tratto affascinante della storia italiana da una produzione di casa nostra, la Lux Vide della famiglia Bernabei, la stessa, per intendersi, della Bibbia televisiva (21 puntata per Rai Uno, poi trasmesse in 140 paesi) e del fenomeno-Don Matteo.
C’è molto orgoglio italiano in questa scommessa, qualcuno ha visto parallelismi con la serie dedicata ai Borgia (giunta su SKY, alla fine del 2014) alla terza ed ultima serie, ed effettivamente dal poco che trapela dalla sceneggiatura, firmata da Nicholas Meyer e Franck Spotnitz, si può immaginare un intreccio ricco di misteri, tra cronache storiche e supposizioni, che regalerà, come nelle migliori saghe, un appassionante dramma familiare. La Rai ha già annunciato che trasmetterà la serie ma l’interesse di partner internazionali allargherà sicuramente la visione a molti paesi esteri.
Ci si sarebbe aspettati maggiore curiosità, soprattutto da parte degli adolescenti, verso l’altro interprete di spicco della serie, il giovane scozzese Richard Madden che gode di notorietà mondiale per aver interpretato il ruolo di Robb Stark in “Trono di spade”: nessuno pensava a ciò che successe nel 2009 per il “vampiro” Robert Pattinson, quando Montepulciano fu il set di New Moon e migliaia di adolescenti assediarono per giorni il giovanissimo attore britannico; ma per ora gli appassionati di quella serie fantasy si sono visti poco.
In compenso il bel Richard non si nasconde e anzi, si confonde con i giovani di Montepulciano, nelle pause di riposo: un sabato sera i ragazzi del Mattatoio N.5, l’associazione che gestisce la struttura degli ex-Macelli, se lo sono visti capitare al bar dove ha giocato a biliardino scherzando e non sottraendosi a foto e saluti.
La lavorazione andrà avanti fino all’11 ottobre e coinvolgerà anche il Duomo (in cui è stato allestito il cantiere di costruzione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore) e il Tempio di San Biagio, dopo aver già toccato la splendida piazza panoramica di San Francesco. Anche stavolta (dopo essere stata Athena in Sogno di una notte di mezza estate di Michael Hoffman e Volterra in New Moon) Montepulciano non interpreterà sé stessa ma la Firenze del tardo medioevo. La circostanza non preoccupa però la comunità poliziana, ormai avvezza alle produzioni ed ai set (dal Cristo proibito di Curzio Malaparte, del ’51, passando per innumerevoli altri eventi) e consapevole del grande ritorno economico e di immagine che tali opportunità riservano.
Già la presenza del set, con circa 150 persone fisse per quasi un mese, che hanno occupato tutti i posti liberi negli alberghi e nelle altre strutture ricettive, che hanno consumato e che hanno dato lavoro ad abitanti di Montepulciano costituiscono un concreto ed apprezzabile riscontro.
Inoltre si sente parlare di una seconda serie che scandaglierebbe la storia della potente signoria sotto Lorenzo e dunque protagonista non potrebbe non diventare Angelo Ambrogini, detto il Poliziano, nato a Montepulciano e considerato dal Magnifico il massimo conoscitore ed esponente della cultura del ‘400 (nonché letterato e poeta): questa presenza candiderebbe subito la patria dell’autore dell’Orfeo ancora come location ideale.
C’è anche un po’ di Siena nella produzione: artefici del duro lavoro di preparazione e coordinamento e dei rapporti con il territorio sono stati l’ormai senese Beppe Serra, il colligiano Daniele Di Biasi, Vittoria Vigni, di Monteriggioni, e, per la ricerca delle comparse (ne sono state visionate oltre 1.000 e selezionate più di 300) l’infaticabile pientina Carla Bai.
Sarà stato poi il richiamo della produzione o del placido inizio di autunno (peraltro caratterizzato dalla costante incertezza del clima, con forti escursioni termiche, improvvisi violenti acquazzoni e apparizioni di un sole ancora caldio), fatto sta che proprio sul set è apparso un personaggio straordinariamente popolare come Gianni Morandi, che è comunque un frequentatore di Montepulciano, anche per legami di amicizia con una famiglia del luogo: il suo post su Facebook, con una foto scattata nel corso cittadino, ha ottenuto quasi 42mila likes e oltre 1.500 condivisioni. Avvistato ai tavolini del bar di Piazza Grande, praticamente immersi nel set, anche Giampaolo Morelli, l’attore napoletano reso popolare dal personaggio televisivo dell’Ispettore Coliandro.
2 ottobre. Montepulciano, ore 18. Anna ed io passeggiando e curiosando fra i vicoli e le cantine di questa bellissima città medioevale
Posted by Gianni Morandi on Venerdì 2 ottobre 2015
Naturalmente non tutti, tra i poliziani, si sentono coinvolti dalla lavorazione: c’è chi ostenta anzi distacco se non addirittura disprezzo, di fronte alla vanità di questo caravanserraglio. I più sentimentali sono stati invece profondamente colpiti dall’impatto della ricostruzione storica, dovuto alla scenografia, ai costumi ed al trucco. Lasciandosi un attimo incantare dalla piazza con il fondo sterrato (diventato poi fango, attraversato alle ruotate dei carri), dal movimento di uomini e mezzi che raccontano la non facile vita nella Firenze del ‘400, dalla presenza di carrozze, cavalli, asini e altri animali, dai volti e dalle acconciature, la sensazione di salto nel tempo diventa veramente straniante e regala una chiave di lettura del grande evento realmente originale ed affascinante.
Foto: Gianni Gelvi
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