Luce, colori, forme: Julio Le Parc è la mente e la mano del movimento e del coinvolgimento mentale tra arte e pubblico. La scoperta della percezione. Ma oggi possiamo ancora definire la sua arte “rivoluzionaria”? “Solo per quelli che la sanno guardare bene”, risponde sicuro Le Parc con i suoi 96 anni e il suo ritorno in Italia dopo lunghissimi anni di assenza. L’artista argentino è arrivato a Siena in occasione della grande mostra che inaugura la riapertura del palazzo delle Papesse: “L’Italia mi ha dato tante emozioni. Avevo già letto di questo Paese nei libri quando stavo in Argentina e questo Stato ha rappresentato un momento molto importante della mia carriera, è un’emozione essere qui. L’Italia ha influenzato molto tutto il mio lavoro, soprattutto alle tante e importanti conoscenze fatte durante e dopo la biennale di Venezia del 1966. Per dire, Lucio Fontana è stato il mio maestro”
Le Parc è arrivato in città con la famiglia per godersi gli applausi di una città che oggi può vantare due grandi eventi: una grande mostra internazionale di arte contemporanea e la riapertura del palazzo delle Papesse, luogo di innovazione e sperimentazione fin dalle origini, frequentato anche da Galileo Galilei.
“Un orgoglio questa apertura dopo tre mesi di intensi lavori – è il commento di Beppe Costa, presidente di Opera Laboratori che ha acquistato il prestigioso edificio da Bankitalia – e questa mostra è un grande valore aggiunto, Le Parc è geniale”. Si pensa ad Opera Laboratori e si pensa al classico, al sacro, alla spiritualità ma oggi con Le Parc si parla di sperimentazione di arte contemporanea, come tra l’altro alcuni mostre di Opera laboratori ci hanno insegnato: “Mi dicono che in questo palazzo ci sia stato Galileo Galilei. Quindi se c’era qualcuno che ha sperimentato e ci ha insegnato qualche cosa, noi allora sperimentiamo in un luogo classico l’arte moderna, cosa che facciamo abitualmente. E lo abbiamo proprio voluto fare per staccare con il nostro mondo quotidiano che è quello di un’arte antica, tendenzialmente ecclesiastica, per far vedere un mondo diverso”
Le Parc torna in Italia dopo aver ottenuto un grande riconoscimento, che ormai è storia. Nel 1966 l’artista ricevette il premio internazionale per la pittura in occasione della Biennale di Venezia. Era lo stesso anno in cui fu premiato anche Lucio Fontana, grandissimo artista e maestro dello stesso Le Parc, negli esordi in Argentina. “La mostra al palazzo delle Papesse è la più grande retrospettiva che è mai stata organizzata in Italia sul suo lavoro. Abbiamo selezionato oltre 80 opere, che tracciano un articolato percorso, che parte dagli esordi in Francia nel 1958. All’epoca Le Parc aveva lasciato l’Argentina e, una volta giunto nel nostro Continente, divenne parte della nuova scena artistica europea – spiega Marcella Beccaria, curatrice della mostra – . Abbiamo capolavori che raccontano i primi anni di carriera e che arrivano fino al presente. Si è data insomma ampia visione ad un artista rigoroso ma eclettico che ha fatto della sperimentazione il suo punto focale. Come curatrice è stato molto emozionante lavorare e pensare questa mostra al palazzo delle Papesse, luogo che tra i suoi ospiti ha avuto anche Galileo Galilei, che fu proprio l’inventore del metodo sperimentale, grande padre della scienza moderna e che si è battuto per la libertà di pensiero. E lo stesso Le Parc si è sempre per un’arte democratica, accessibile, un’arte che possa essere compresa anche al di là dei costrutti culturali”.
Julio Le Parc. The discovery of perception, organizzata in un libero percorso su due piani che privilegia sale tematiche, raccoglie oltre 80 opere realizzate a Parigi, in Francia, dopo gli esordi a Buenos Aires in Argentina, fino a lavori recenti e nuovi. Oltre 60 anni di attività, dai lavori geometrici in bianco e nero alle opere cinetico-luminose e alle sculture, fino agli iconici dipinti, raccontano l’unicità e la vastità di una ricerca tesa a stimolare la percezione e il coinvolgimento degli spettatori. Dal 13 settembre al 16 marzo la prima e più importante personale mai effettuata in Italia dedicata al grande artista argentino.
Katiuscia Vaselli