Dieci anni fa Siena piangeva la scomparsa di Roberto Ricci. Il menestrello, come amava definirsi, è stato parte dell’esistenza di molte generazioni di senesi.
La musica è stata la sua grande passione e con la chitarra e con le parole Roby ha saputo far ridere, divertire, prendere in giro ma anche commuovere tantissime persone, dai goliardi agli studenti del Liceo Classico fino ai contradaioli dell’Aquila. Con la sua chitarra poi Roberto ha animato tantissime serate a Siena
Roby era nato nel 1961, aveva studiato al Liceo Classico e nel 1981 era entrato a far parte delle feriae matricolarum – nella balia nel 1983, principe nel 1989 -. Sua tra l’altro la regia di diverse operette di successo. La sua passione per la musica inoltre lo aveva portato a mettere su con alcuni il gruppo musicale 80’Febbre.
A dieci anni dalla scomparsa il suo ricordo resta ancora vivo e nitido: ieri la Nobile Contrada dell’Aquila e la Società il Rostro hanno organizzato “Viva Roby, per sempre’, un’ iniziativa, spiegano dalla Contrada, in memoria “del caro e indimenticato contradaiolo aquilino con quello che era il suo linguaggio preferito che ha contraddistinto la sua vita: la musica”.
In una serata ricca di emozioni e di ricordi “si sono alternati i tanti amici di Roberto di una vita: hanno suonato Muppets, Tagliatella, Maranza, Braccio, Gigi, Ciuci, Muzzino, Simona, Paolino Mazzini, Dinde, Ditone, Ditino, Bubba, Fatima, Cesarino Fior di Zucchino – si legge in una nota -.Sono inoltre intervenuti anche alcuni piccoli aquilini che hanno interpretato alcune canzoni scritte da Roberto. Protagonista dell’iniziativa poi anche la piccola Margherita Pieri, già vincitrice di passate edizioni della Borsa di Studio indetta in memoria di Roby. Quindi, poco dopo le 23.30, è stato il turno degli ’80 Febbre che, tra l’altro, hanno aggiunto una personale borsa di studio in memoria di Roby, oltre a quelle che già vengono finanziate da svariate edizioni dalla Contrada”.
“Proprio l’incasso di quest’iniziativa contribuirà a finanziare le borse di studio in memoria di Roby per la formazione di giovani musicisti all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci””, fanno sapere dalla Contrada
“Roberto ci manca molto, così come ci mancano gli altri contradaioli, purtroppo anche molto giovani, che non sono più con noi – sono le parole del priore della Nobile Contrada dell’Aquila Francesco Squillace -. Il ricordo ha un valore inestimabile per fare in modo che i nostri amici restino ancora presenti tra noi. In questo – puntualizza Squillace – le Contrade hanno un ruolo importante: siamo comunità che non dimenticano. Viva Roby per sempre.”.
“Roby era un catalizzatore delle emozioni. Era questo il suo talento, oltre alla sua voce. Metteva tutto sé stesso in mille progetti paralleli perché, sebbene facesse finta di essere scocciato, aveva un grande cuore e dava sempre il suo massimo per tutti – così invece Giampiero Cito, presidente della Commissione Beni Culturali della Nobile Contrada dell’Aquila- .Non è un caso che tante realtà diverse di questa città lo ricordino ancora con grande affetto”.