Intervista a Nina Zilli, che sabato sarà in Piazza del Campo per il suo concerto inizialmente previsto per il Primo maggio
Passando dalla Festa dei Lavoratori a quella della Repubblica, la cantante piacentina Nina Zilli sabato prossimo sarà in Piazza del Campo per il suo concerto di recupero di quello previsto inizialmente per il primo maggio e poi rimandato per maltempo. L’appuntamento è per le 21. 30 a ingresso libero.
Accompagnata sul palco da Riccardo Gibertini “Jeeba” ( tromba, trombone, dub, tastiere ), Antonio Vezzano “Heggy” ( chitarre), Nicola Roccamo “Nico” ( batteria ), Lucio Enrico Fasino ( basso ), Riccardo Di Paola ( tastiere ) ed Enzo Tribuzio “Dj Zak” ( scratch, campioni ), Nina Zilli è pronta a ritornare in un territorio, quello senese, dov’è passata nei momenti più importanti della sua carriera.
E’ un’artista eclettica la piacentina. Ha infatti studiato da soprano, ha diviso il tempo fra l’università e piccoli gruppi live, ha fatto la vee jay e ha calcato per quattro volte il mitico palco del Teatro Ariston di Sanremo.
Nina Zilli, cosa sentiremo in Piazza del Campo?
«Sentirete tutte le mie canzoni più famose. Passerò in rassegna i miei quattro dischi e chiaramente anche i singoli dell’album nuovo, “Modern art”. E’ un concerto pensato apposta per l’estate, molto divertente e coinvolgente. Sarà con me una band energica, già testata nelle venti date invernali nei club».
Il suo ultimo album “Modern art” è un ritorno alle origini della sua musica, fra il soul e i suoni giamaicani, contaminandole con l’elettronica.
«Sì, i suoni fanno la differenza. Ho scelto il titolo “Modern art” proprio per riportare alla canzone “Domani arriverà” che ha suoni e liriche urbani. E’ un album che parla di amore condiviso, quello da preferire alla condivisione da social».
Non è la prima volta che viene a suonare in zona, si ricordano infatti i suoi concerti per LiberaCollArte a Colle Val d’Elsa e al Sonar di Gracciano. E’ contenta di ritornare nel senese?
«Assolutamente sì, sarà un bellissimo ritorno. Sono molto contenta di poter suonare in una piazza che toglie il fiato».
C’è mai stata in Piazza del Campo?
«Sì, ci sono stata ma questa sarà la prima volta che ci potrò suonare. Non vedo l’ora!».
Le sue passioni sono la musica black, dal rhythm and bluesa allo ska, e la grande canzone italiana. Come si può creare nuova arte partendo da questi punti di riferimento?
«Nei secoli dei secoli è stato esplorato di tutto e, come dice Morricone, le combinazioni armoniche sono finite e già usate. Quello che si può fare oggi è mescolare tanti elementi diversi. La nostra società è multietnica e multiculturale e anche la musica deve essere così. Il genere del momento, la trap, non è altro che un mix tra il trip-hop degli anni ’90 e la dance giamaicana di oggi, passando per tutto l’universo hip-hop. Oggi, quando ascolto una canzone, ci sento cinque o sei influenze diverse».
Nel suo percorso artistico ha cercato sempre di contaminarsi con altri artisti, sia in fase di scrittura che in quella di produzione. Perché è così importante per lei collaborare con altri musicisti?
«Il primo album l’ho scritto, arrangiato e prodotto tutto da sola. Una volta affacciatami su questo mondo, ho cercato la condivisione, perché penso che la musica sia questo. E poi scrivere, arrangiare e produrre da sola è un po’ noioso».
Quali saranno i suoi progetti per il futuro?
«Dopo il tour estivo riprenderò il mio programma “Stay soul” su Radio 2. In questo periodo sto facendo un libro di illustrazioni, che uscirà il prossimo anno. Da piccola dipingevo, poi il Conservatorio, il basket e il rock and roll mi hanno portato su altre strade. Nel libretto di “Modern Art” tutti i testi e i disegni sono miei».
Emilio Mariotti