Sono nove gli inediti che compongono “Crisi di mezza età”, l’album dei Jaguari registrato tra Milano e Londra.
Si chiama Crisi di mezza età ed è il primo album di inediti dei Jaguari. Il nuovo lavoro della band senese è stato presentato giovedì scorso negli spazi della IDEM ADV in Piazza dell’Abbadia. Marco Pisaneschi – batteria e voce -, Daniele “Lou” Leonardi – chitarra e cori – e Riccardo “Foggy” Biliotti sono musicisti di lungo corso, con alle spalle esperienze diverse che hanno toccato tutti i generi musicali, dal blues, al grunge, passando per il metal e la canzone d’autore. Arrivati a un certo punto dei loro rispettivi percorsi artistici si sono uniti per creare un trio tutta energia, che riscuote sempre un notevole successo nei diversi appuntamenti nel senese e non solo. Noti ai più per le loro cover dei grandi brani della storia del rock, un paio di anni fa hanno deciso di iniziare a realizzare qualcosa che fosse esclusivamente loro. Non si sa se a muoverli sia stata la “Crisi…” del titolo – nato da un suggerimento dell’amico Federico Marconi-, ma quello che ci tengono a precisare è che loro credono molto nella forza creativa dei momenti di difficoltà, di quando fai i conti con te stesso e devi ripartire da zero. La realizzazione dell’album è durata due anni, tra alti e bassi, momenti di incertezza e di grande spinta. La registrazione vera e propria delle nove canzoni, di cui una strumentale (“Niente da dire”), è stata fatta tra Milano e Londra, esperienza, quest’ultima, che ci avevano raccontato in un’intervista. Gli autori delle musiche e dei testi sono Pisaneschi e Leonardi, che nelle varie tracce si sono scambiati i ruoli come paroliere o come compositore.
Nella ricerca delle parole i due hanno cercato di evitare il facile “cuore-amore” e si legge in quello che hanno scritto un’attenzione al valore delle piccole cose della vita, che sia un giro in moto, l’ascolto di un buon disco o l’abbraccio di una persona cara. In “La mia città”, poi, c’è un appello a non far morire sul piano culturale, e non solo, i luoghi dove si vive.
Il sound, per chi conosce il gruppo, non si discosta molto da quello dei live: essenziale ed energico, senza lasciare spazio a inutili “arricchimenti”. La band ha scelto di seguire la linea tracciata nei concerti deliberatamente. Il produttore Gianluca Massimo, invece, ha dato i tocchi di modernità, cercando di non snaturare l’approccio “vintage” dei Jaguari. In alcune tracce si percepisce l’amore per la psichedelia di certi gruppi britannici anni ’60, in altre la devozione per il rock and roll anni ’50. Il tutto è condito da linee vocali accattivanti, registrate all’Abbey Road Institute di Londra, che non disdegnano la melodia. La prima traccia, nonché singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, “Schiavo dei miei guai”, per esempio, ha tutte le carte in regola per essere il tormentone dell’estate senese 2016.
Per chi volesse acquistare l’album, rigorosamente in formato cd, c’è la possibilità di farlo scrivendo alla casella mail presente su http://www.jaguari.it/ oppure a uno dei concerti della band. Saranno infatti i live, e non poteva essere il contrario con i Jaguari, il mezzo di promozione della loro musica.
Emilio Mariotti