Un omaggio a un grande protagonista del Rinascimento toscano, che continua a ispirare il dialogo tra passato e presente: I Musei Nazionali di Siena omaggiano Giorgio Vasari con un’esposizione.
Il cuore dell’iniziatica, organizzata per i 450 anni dalla morte del maestro aretino, è rappresentato dalla maestosa pala d’altare raffigurante la Resurrezione di Cristo, realizzata nel 1550.
L’opera, conservata alla Pinacoteca Nazionale di Siena, entrerà in dialogo con cinque preziosi disegni e stampe tratti dall’album «Bozzetti antichi», acquisito nel 1932 dalla biblioteca comunale.
Attraverso questa selezione, la mostra mette in luce il rapporto tra pittura e arti grafiche, enfatizzando l’influenza esercitata dalle innovazioni tecniche di Vasari, figura cardine del Rinascimento maturo.
Lo stesso artista, infatti, considerava il disegno il fondamento di tutte le arti – architettura, scultura e pittura – e ne fu strenuo promotore, anche attraverso la fondazione, nel 1563 a Firenze, dell’Accademia e compagnia dell’arte del disegno su incarico di Cosimo I de’ Medici.
L’evento, visitabile dal 16 gennaio al 2 marzo, è stato ideato dalle storiche dell’arte Giulia Cantoni e Serena Nocentini, con un allestimento curato dagli architetti Simone Fontana e Simone Lucii. Inoltre, è stata colta l’occasione per un intervento conservativo sulla pala di Vasari, eseguito dalla restauratrice Benedetta Paolino, sottolineando l’impegno costante dei Musei Nazionali nella tutela del patrimonio artistico.
“Dopo Arezzo e Venezia – commenta il direttore Axel Hémery – Siena celebra Vasari sulla scia del quattrocentocinquantesimo anniversario della morte. La Pinacoteca presenta un capolavoro del maestro, la Resurrezione, opera di committenza privata dalla storia ben documentata. Accanto a questo quadro, cinque fogli dalla poco conosciuta raccolta grafica dell’istituto sono presentati eccezionalmente al pubblico”.
“I disegni del fiammingo Calvaert e di maestri cinquecenteschi anonimi e la straordinaria stampa di Domenico Beccafumi testimoniano l’importanza del lascito del pittore aretino tra terribilità michelangiolesca e grazia e capacità imprenditoriale alla Raffaello – prosegue-. Durante il periodo di presentazione verranno letti alcuni testi dalle Vite dove Vasari tramanda un’immagine per lo meno contrastata dei pittori senesi. I tempi erano maturi per omaggiare questo protagonista dell’arte italiana nella casa dell’arte senese.”