Oui, je suis Sano di Pietro: ricomposto nella Pinacoteca di Siena il Polittico dei Gesuati, capolavoro del maestro senese

Per vedere la straordinaria pala finalmente ricomposta si è dovuto aspettare secoli. Ma da oggi, e fino al 12 maggio, il Polittico dei Gesuati di Sano di Pietro si potrà ammirare nella sua completezza alla Pinacoteca di Siena.

Il grande risultato ottenuto dai Musei Nazionali è frutto dell’intesa con il Louvre. Da Parigi è arrivata in prestito la predella con le Storie di San Girolamo, parte dell’opera realizzata dal maestro senese nel 1444 e visibile per la prima volta nella nostra città.

Nella celebre struttura francese era già giunta invece la Madonna dei Francescani di Duccio di Boninsegna, esposta nella mostra ‘Revoir Cimabue’.

Il patto però potrebbe portare ad ulteriori sviluppi: “Collocare la presella vicino al polittico dei Gesuati di Siena significa ridare significato al passato e impreziosire il presente – spiega il direttore della Pinacoteca nazionale, Axel Hémery – questa collaborazione con il Musée du Louvre è un primo passo che potrebbe vedere in futuro coinvolto anche il museo di Avignone ricco di opere senesi”.

Del dipinto colpisce l’ottimo stato di conservazione e l’uso di colori brillanti, con pigmenti pregiati come i lapislazzuli della veste della Vergine, che mantengono tuttora un raffinato effetto smaltato.

Le cinque scene sulla storia di San Girolamo, che erano state separate da tempo, raffigurano immagini della vita del Santo, come l’episodio in cui viene liberato il leone dalla spina o dello stesso felino che riporta al convento l’asino rubato dai mercanti.

Ad accompagnare l’esposizione della pala ci saranno numerose iniziative culturali come laboratori di fumetto, giochi per ragazzi e visite d’approfondimento.

“La Pinacoteca è il museo dove l’oggetto polittico si legge meglio soprattutto nella sua dimensione di capolavoro di carpenteria. Le predelle invece sono state l’unica forma conosciuta ai cultori dell’arte dei paesi di importazione dell’arte senese.

Alla conferenza, dove è stata presentata l’opera, era presente anche il console generale francese a Firenze Guillaume Rousson.