Niccolò Pagliai è un giovane cantante senese innamorato del Natale, tanto da avergli dedicato il suo nuovo album
Il Natale è un po’ come il referendum di domenica scorsa, chi è per il sì, chi è per il no, chi lo ama e chi lo odia. Il cantante senese Niccolò Pagliai si schiera decisamente a favore delle feste natalizie, tanto da aver dedicato interamente il suo ultimo album, uscito il 3 dicembre su tutte le piattaforme digitali, a questo periodo dell’anno. Il titolo del disco “Rosso Natale”, composto da 5 pezzi originali e 2 cover, non maschera l’amore del musicista classe 1990.
Perché un disco con canzoni natalizie?
«Perché non l’avevo mai fatto e perché Natale è per me il periodo più bello dell’anno. Ho cercato di racchiudere nel disco tanti piccoli aspetti delle feste natalizie».
Come mai ha mischiato pezzi originali e cover?
«Ho fatto le cover anche per sfida. Visto che il mio inglese non era molto buono, mi sono impegnato e ho studiato per realizzare i due pezzi, che sono Santa Claus is coming to town e Jingle bell rock.
Nelle canzoni originali ho provato a toccare più aspetti del Natale. Ci sono due pezzi sulla figura di Babbo Natale, cercando però di caratterizzarlo in maniera innovativa. “Natale è per tutti” invece è dedicata alle persone meno fortunate. Nel testo dice “Il Natale è per tutti, per chi si ama e si amerà, per chi si sente speciale, a tutti buon Natale”. Con questa canzone vorrei, se possibile, dare un po’ di sollievo a chi è meno fortunato di noi».
Quanto tempo ha impiegato per registrare l’album?
«A casa mia è Natale da settembre. Abbiamo anche allestito l’albero per fare i video e le interviste! Solo una canzone l’avevo già incisa l’anno scorso».
A livello musicale ha cercato la varietà o il suono è compatto?
«Il disco è molto eclettico: c’è una canzone solo piano, una jazzata, un rock e un EDM – che sarebbe la musica dance -. Le canzoni che ironizzano su babbo natale sono in EDM per l’appunto».
I dischi natalizi sono più frequenti nel mondo musicale anglosassone che in quello italiano. Ti sei ispirato a un modello in particolare?
«Mi piacciono le canzoni natalizie di Tony Bennett, ma ho ricercato la varietà nei diversi pezzi, quindi non direi che ci sia stato un vero e proprio album di riferimento».
Si promuove tramite YouTube e Facebook?
«Sì, soprattutto su Facebook. Se nella promozione su questo social ci investi un po’ di soldi puoi ottenere buoni risultati. Anche su YouTube sto andando avanti, per “Rosso Natale” ho più di 10mila visualizzazioni. Sto cercando di accostare alle canzoni alcuni video girati qui a Siena, coinvolgendo tutte quelle persone che fanno parte della mia vita, come la famiglia e gli amici. Con l’associazione Avo poi organizzeremo alcuni spettacoli».
Concerti in vista?
«L’8 di dicembre inaugureremo le decorazioni natalizie a Colle Val d’Elsa. Il 19 saremo in Campansi per la cena dei volontari dell’Avo. Il giorno prima saremo a Pisa, il 23 invece andremo dai salesiani a Livorno. In alcune date mi accompagnerà Emilio Spera».
I suoi prossimi progetti?
«Abbiamo già iniziato a fare il nuovo album, che si chiamerà “Piccoli passi”. Questo disco parlerà del “crescere”, visto che mi sono accorto quanto sia cambiata la mia vita nel passaggio dai 20 ai 26 anni».
Come si immagina Babbo Natale?
«Il mio Babbo Natale è 2.0: stressato dal lavoro!».
Cosa significa per lei il Natale?
«Per me è come fare musica, perché ti dà la possibilità di stare insieme. In quei giorni è possibile mettere da parte rancori e dissapori che ognuno ha con le persone a cui vuole bene. Personalmente lo considero un periodo magico».
Emilio Mariotti