Il “Io l’avevo detto” appartiene a una fauna presente e allignante in ogni Contrada. E’ quello che si presenta bellino bellino a palio corso, e perso ovviamente male, quando infuriano davanti alla stalla le più accese discussioni.
Si guarda attorno, sguscia fra i capannelli e comincia a dire “Il fantino non era allenato…io l’avevo detto…questo capitano è una brava persona, ma, io l’avevo detto, che non ci metteva mano”. E poi prosegue con un altro gruppo: “Appena usciti dall’Entrone l’ho visto troppo teso, nervoso, io l’avevo detto subito, …il veterinario non era all’altezza…e poi a San Martino, l’avevo detto, non si entra così…
Lascia il gruppetto e arriva al terzo: “Ma l’avete visto come guardava la rincorsa? L’avevo detto che un c’era da fidarsi…s’era rotto la gamba quattro mesi fa, troppo presto, l’avevo detto, e poi è nel giro di quella Contrada, ha fatto più gli interessi di loro che i nostri! Ora è il tempo di cambiare, l’avevo detto che questo era un palio da anno zero, ora si ricomincia! L’avevo detto che questo capitano non lo mangiava il panettone, e poi al terzo giro è stato chiarissimo, faceva finta di pintare, io l’avevo…A questo punto il “l’avevo detto” si zitta perché ha preso un trono nel muso accompagnato dalle parole “l’avevo detto che il primo che rompeva gli tiravo un bubbolo nel muso!” .
Accident’a quelle che so’ andate di fuori, ma, per educazione, evita di sghignazzare e di commentare con un “Sòde, perdìe! Le buscavi: io te l’avevo detto”.
Beppe dell’Arco (ovvero: fai come faresti)
Disegni: Mirella Menciassi