In Pantera delle spezie si fa un’arte

Nel corso del 2015 la Contrada della Pantera ha dato vita all’associazione Onlus “Arte degli Speziali”. Proprio nel rione di Stalloreggi in età medievale abitavano gli artigiani che preparavano e commerciavano queste sostanze aromatiche, utili per insaporire le pietanze ma preziose anche per la cosmesi e la medicina. Il presidente dell’associazione Stefano Maestrini, già priore della Contrada, ci ha raccontato la genesi della Onlus e gli obiettivi che persegue.

Come e perché nasce l’associazione “Arte degli Speziali”?

La Onlus nasce dal desiderio di recuperare una dimensione di solidarietà attiva all’interno della Conrada. Si ritorna un po’ indietro nel tempo, all’utilità sociale che ispirò gli artigiani nei secoli passati. La storia della Contrada nasce proprio da lì. Abbiamo pensato di ritornare a sostenere la solidarietà per sviluppare quel patrimonio morale e culturale che ci appartiene.

Come si sviluppano le attività della Onlus?

E’ chiaro che abbiamo la storia e la fortuna di parlare di spezie. E’ abbastanza facile parlarne, perché sono molto di moda. L’obiettivo è quello di promuovere tutto ciò che sta intorno a queste sostanze aromatiche, come la cultura, l’arte, la scienza, la cucina fino ad arrivare alla cosmesi, con uno scopo finale, però, totalmente solidaristico. Il tutto è accompagnato da un aspetto di valorizzazione del territorio e dei nostri beni culturali. Il primo progetto che abbiamo messo in piedi è stato un accordo con l’Istituto Alberghiero “Pellegrino Artusi” di Chianciano Terme, perché ci interessava l’applicazione delle spezie in ambito culinario. Noi forniremo dei professori universitari che andranno a parlare ai ragazzi delle quinte della valorizzazione delle sostanze aromatiche in cucina. Loro verranno a mettere in pratica le loro arti in Contrada, come già hanno fatto a novembre con una cena dove avevano abbinato una spezia per ogni piatto. Da questo progetto poi svilupperemo una serie di altre attività nel corso dell’anno. Per esempio noi ospiteremo nei locali della Contrada la gara di fine anno degli studenti di quinta dell’Istituto. La giuria sarà di livello nazionale, come un piccolo “Masterchef”.

Nelle contrade stanno nascendo delle Onlus di promozione culturale, secondo lei perché?

Glielo dico in maniera brutale. Le Contrade stanno prendendo una deriva troppo paliesca. Qualcuno ha detto che attualmente sono solo Palio e cenini. Nella spinta a cambiare questa situazione possiamo trovare le origini di questa voglia di riscoprire la solidarietà. Quest’ultima, da non confondere con la beneficenza, è per me e per altri alla base dell’essenza stessa delle Contrade. Stiamo sviluppando per questo sviluppando iniziative che vadano in questa direzione, come il recupero del cortile del Pendola, attualmente in condizioni disastrose. A noi è venuta in mente un’idea per rimetterlo a posto. Ispirati dalla figura di Pirro Maria Gabbrielli, medico esperto di botanica vissuto nel Seicento, vogliamo trasformare lo spazio del Pendola in un “cortile delle spezie”. Stiamo lavorando con l’Istituto Agrario per piantare una serie di erbe officinali, fondamentalmente autoctone. In quest’orto, se riusciremo a farlo, a giugno faremo un campo solare per i bambini. Li porteremo a fare piccoli lavori con la terra e con le piante. Tutto questo è solidarietà.

Emilio Mariotti

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