Ci siamo. Lunedì 26 giugno, alle 19, nel cortile del Podestà sarà presentato il drappellone per la Carriera di Provenzano, dedicato al duecentesimo anniversario del Teatro dei Rozzi. La realizzazione del Palio è stata affidata a Laura Brocchi, artista senese e contradaiola della Torre, già protagonista sulla scena paliesca con i suoi cinque Masgalani.
Per l’occasione, la Fondazione Mps, grazie al supporto scientifico di Vernice Progetti Culturali, ospiterà da oggi fino al 30 giugno, la mostra ‘Laura Brocchi. Spunti per un cencio‘, dedicata all’autrice del Drappellone.
Artista, ma anche e sopratutto contradaiola. Cosa si prova a realizzare un Palio con la propria contrada in Piazza?
“Sono contenta. E’ stata una fatica ma ho cercato di essere super partes, comunque il Palio è cosa di tutti i contradaioli e di tutta la città. Non ho messo segni, non ho pensato a richiami particolari e se ci sono è perché ci dovevano andare. Ognuno, poi, troverà ciò che vuole vederci”.
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del Cencio? Ci sono stati momenti di crisi o intoppi?
“E’ stato un lavoro lungo. Ho iniziato a gennaio ed essendo un’opera molto elaborata, ha richiesto veramente tanto tempo… Ma anche tanta emozione. Sinceramente, non ho avuto momenti di crisi. Ho un carattere molto determinato e sono arrivata con un’idea già formata: ciò che ne è venuto fuori è esattamente quello che mi aspettavo”.
Nella vita lavora il ferro ed ha già realizzato cinque Masgalani…
“Sì, infatti la chiamata del Sindaco mi ha sorpresa perché la pittura non è la mia professione, nonostante abbia esperienza e realizzi spesso fazzoletti su seta, bandiere e giubbetti. E’ una grande soddisfazione”.
Ci saranno degli inserti in metallo nel Palio?
“Sarà una sorpresa…”
Abituata a presentare il Masgalano, crede che proverà emozioni diverse nella presentazione del suo Palio?
“Non credo che proverò emozioni in più. Il Masgalano per me è stato un punto di arrivo, per chi fa sbalzo come me è un coronamento della carriera e personalmente ritengo il Masgalano qualcosa di veramente importante, di antico, tradizionale. La presentazione del Palio sarà emozionante in egual modo, ma credo che il brividò sarà nel vederlo uscire dalla bocca del Casato, il giorno della Carriera. E, ovviamente, vederlo scendere dal palco dei capitani, consegnato al popolo vittorioso”.
Cosa troveremo nella mostra a Palazzo Sansedoni?
“Purtroppo ci saranno pochi oggetti. Io, per questioni di tempo, lavoro su commissione e ho cercato di reperire in giro alcuni pezzi ma non sono molti. In più, gli spazzi espositivi non sono grandi. Comunque, saranno pochi oggetti ma di ‘sapore’, legati a Siena e alla contrada, poiché la mostra è una preparazione al Palio”.
Quali sono gli ‘spunti per un cencio’ di Laura Brocchi?
“Per me sarà un Palio degli affetti. Tutto ciò che di caro ho nel presente e nel passato, anche dal punto di vista tecnico, ho voluto metterlo nella realizzazione del Cencio”.
Il suo è un mestiere che ricorda i sapori della tradizione. La ritroveremo anche nel Palio? Negli ultimi anni, si è vista tanta modernità…
“Credo che sia normale vedere più modernità. Sono molto contenta che il Palio di agosto venga realizzato dall’artista anglo-americana Sinta Tantra: conosco e apprezzo il suo lavoro. Anche il mio Palio, seppur tradizionale, resta un’opera contemporanea”.
A chi vuole dedicare questo Cencio?
“Come ho già detto, è il Palio degli affetti. Voglio dedicarlo a tutte le persone che mi hanno circondata, alla mia famiglia, ma anche alla mia ‘famiglia allargata’, la Contrada. Lo dedico anche a Siena, a tutta la città”.
Arianna Falchi
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