Oggi torno a casa.
‘Unn’ho tutta questa furia eh, ci so’ stata parecchio bene qui. M’hanno coccolata e viziata come a una figliola, so’ venuti a travammi da tutti i rioni e ‘un vi potete nemmeno immagina’ quante carote ho mangiato! Speriamo d’unn’esse ingrassata… Tanto so’ sempre la più bella di tutti. So’ arrivata qui co’ un mal di piedi che non ve lo sto nemmeno a racconta’, mi sembrava d’avecci gli spilli! Ero anche parecchio lezza, se devo esse’ sincera.
Poi m’hanno presentato questo signore, Raffaello, il dottor Raffaello Ciampoli. M’hanno detto che questo è il mago dei nodelli, qualche mi’ collega c’è bell’e passato e ora sembra novo! L’ho visti di equini batte’ delle belle briscole sai, m’hanno anche raccontato che da quell’altre parti, con un mal di piedi come il mio… ZAC! Arrivederci, adios! E invece, il mio amico Raffaello li rimette tutti in piedi. C’è da dire, che anche io so’ stata proprio brava (la più brava di tutti!).
Insomma, tra trippole e trappole, oggi torno a casa.
Ero lì, tutta bellina nel mi’ box che pensavo agli zoccoli miei e a un certo punto so arrivati tutti. Alti, bassi, grandi, piccini… Maremma cavalla quanto so’ belli quelli piccini! M’hanno dato un monte di carote e di carezze. Poi, è arrivato Giovanni. “Oh! L’ultima volta che t’ho visto, m’è venuto il mal di piedi!”, gli ho detto. Poi m’ha fatto un monte di carezze anche lui e se avessi avuto le mani, gliel’avrei fatte anche io.
E’ un bravo umano, questo Tittia.
Insomma, dopo i convenevoli, m’hanno portato fori.
Tanti sorrisi, l’impazienza dei bambini, i cani liberi ed osservavano curiosi i mi’ colleghi. Splendeva il sole oggi, alla clinica veterinaria Il Ceppo. ‘Un lo so se il meteo c’ha voluto bene, o se è stata la luce di una forte contentezza a illumina’ i campi. Ero parecchio contenta anche io, sapete? Senesi, tanti bambini, le frittelle del Savelli e poi, ospiti speciali, i ragazzi dell’Associazione le Bollicine, forse i più contenti di tutti. ‘Un capita mica tutti i giorni di incontra’ una stella, una cavalla famosa come me.
L’ho salutati tutti, ho fatto il bagno tra le loro mani, mi so’ pavoneggiata sotto gli scatti dei fotografi.
E ora, che ho vinto il mi’ Palio più importante, torno a casa.
Il Palio io ‘un lo correrò più. Ma come si fa a smette’ di esse’ un cavallo da Palio? ‘Un si può. Perché io, tutto quell’amore, ‘un me lo scorderò mai.
Gnamo, vi saluto, vo’ a fare la mamma!
Grazie a tutti,
Morosita Prima
(Arianna Falchi)