“Non è una mia rivincita. In questo momento non esiste niente e sono concentrato a scrollarmi di dosso il passato” e “non mi nascondo dietro un filo d’erba. La soddisfazione è tanta. Il 2022 è stato un anno brutto ed essere chiamato in causa nuovamente fa piacere”, dice il mossiere Renato Bircolotti, che dopo oltre due anni torna per la seconda volta sul verrocchio. “Allora uscivamo dal covid – ha aggiunto -. C’era smarrimento sulla preparazione dei cavalli. Ora la preparazione è invece fatta in modo chirurgico. I cavalli sono più reattivi e quindi è solo con i tempi di mossa giusti che si gestiscono bene”. Ai fantini il mossiere ha parlato anche stamani “per dare – spiega -l’input per una una mossa giusta nei tempi della rincorsa. Altrimenti poi si va a sbagliare e la mossa viene invalidata. Quindi – ripete – dobbiamo perdere meno tempo possibile per trovare una situazione ottima che permetta a tutti di andare via”. E sui fantini chiamati per nome? “Non l’ho mai fatto – è la risposta di Bircolotti – nei miei 30 anni di carriera da mossiere. Se lo fanno i fantini verso di me sbagliano loro”
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