Passerà decisamente alla storia quest’annata paliesca, soprattutto per le vicende che hanno seguito le Carriere. Ci riferiamo, in particolare, alla giustizia paliesca che, oggi più che mai, come avevamo fatto notare su queste colonne virtuali all’indomani dell’ufficializzazione delle sanzioni (se volete rileggere l’articolo, lo ritrovate qui) vive momenti di confusione dovuti più a una politica eccessivamente entrante nelle questioni paliesche che a un caos reale.
La ciliegina sulla torta si posa con la lettera a firma dei Deputati della Festa e degli Ispettori di Pista (Paolo Betti, Marco Lonzi, Riccardo Pagni, Emanuele Squarci, Leonardo Scattoni, Stefano Casini, Filippo Giorgi, Saverio Gori Savellini,Fabio Mazzolli) che altro non è che una conferma di quanto avevamo già scritto nel precedente articolo. Anche in questo caso, a memoria di chi scrive, mai Deputati o Ispettori avevano scritto pubblicamente in risposta ad eventuali critiche.
La pubblichiamo integralmente.
“In questi giorni, in varie interviste pubblicate sulle cronache cittadine relativamente alle sanzioni comminate dalla Giunta Comunale a Contrade e Fantini, abbiamo dovuto registrare vari commenti critici nei confronti del nostro operato di Deputati della Festa ed Ispettori della Pista per i due Palii dell’anno 2015.
Riteniamo che sia opportuno allora fare chiarezza sui principi che hanno guidato il nostro operato, in linea con quello di chi ci ha preceduto in questi ruoli.
Il primo è stato quello dell’assoluta imparzialità nei confronti delle Contrade e dei Fantini.
Il secondo, da sempre adottato da tutti coloro che hanno svolto detti incarichi, è stato quello di riferire, quali dati certi, solo ciò che è stato visto e appreso direttamente sia dai Deputati che, in loro mancanza, dagli Ispettori della Pista.
Il terzo è stato quello di riferire i fatti in modo tale da non orientare le opinioni con inutili aggettivi, iperboli o frasi mal interpretabili, e quindi in maniera il più possibile neutra, perché il compito di Deputati e Ispettori è quello di riportare i fatti e non di fare commenti, essendo le nostre relazioni indirizzate a persone che devono avere le competenze per valutarle.
Può, poi, essere utile ricordare che le Contrade, proprio in ragione del fatto che i Deputati e gli Ispettori non possono vedere tutto non avendo il dono dell’ubiquità, possono allegare memorie, filmati ed ogni tipo di documentazione che, se pervenuta o consegnata nei termini, entra a far parte della relazione, senza alcun commento da parte nostra, in quanto detti documenti verranno poi esaminati dall’Assessore Delegato e dalla Giunta Comunale.
Poiché in realtà tutti parlano delle relazioni dei Deputati e degli Ispettori, riteniamo che queste, essendo un elemento di un procedimento amministrativo di un Ente pubblico, possano essere rese note a tutti, ma non solo per stralci, come sembra sia stato fatto, perché è dalla completezza delle stesse che emergono le linee di coerenza, imparzialità e misuratezza di quanto è stato da noi riferito. Facciamo presente infatti che a norma dell’art. 98 del Regolamento per il Palio le Contrade, tramite i Priori o propri delegati, possono avere copia integrale delle relazioni e degli allegati. Siamo consapevoli come nelle vicende del Palio sia praticamente impossibile svolgere un compito come il nostro rimanendo esenti da qualsiasi critica, essendoci in gioco sanzioni, squalifiche, rivalità ed interessi che prescindono dal comportamento specifico dei vari protagonisti, ma ricordiamo che, una volta chiuse le relazioni, nulla più viene sottoposto alla nostra attenzione, e che le sanzioni vengono comminate sulla base delle relazioni stesse e di tutto il materiale depositato dalle Contrade, come di quello che il Comune acquisisce anche autonomamente. Il verdetto finale è comunque strettamente dipendente dai criteri di valutazione dei fatti esposti e della documentazione presentata che l’Organo giudicante decide di adottare. Confidiamo con questa nota di fare chiarezza definitiva sul ruolo dei Deputati e degli Ispettori della Pista e su quello che è stato il nostro modus operandi”.
Detto questo, la domanda è: dove stiamo portando il Palio con tutte le sue regole scritte e, soprattutto, non scritte? Alla luce di una lettera come questa, la lettura che avevamo dato in precedenza – troppa politica dove non deve entrare – diventa ancora più forte e sembra andare nella stessa direzione che prenderà, forse la questione delle nomine nell’Ufficio Palio. Ma questa è un’altra storia. O sarà un altro pasticcio?
Katiuscia Vaselli