E’ l’agosto del 1896, con già alle spalle anche la carriera dell’Assunta vinta dal Bruco: nei dintorni di Siena si svolgono importanti manovre militari ed i senesi non ci pensano molto per decidere di organizzare una carriera straordinaria. La città fu letteralmente invasa dai militari, tanto che le comparse si ritrovarono in piazza del Duomo e non, come tradizionalmente facevano, in piazza Sant’Agostino. Soltanto l’Aquila aveva deciso di non partecipare all’evento, stabilendo di intervenire con la comparsa al Corteo Storico soltanto per un sentito riguardo agli ospiti della città. Molto coerentemente rinunciò anche alle 20 Lire previste dal Comune verso quei rioni non sorteggiati per questo ben strano straordinario. Fu comunque una delle carriere più seguite di quegli anni: le cronache ci parlano di quasi trentamila presenti di cui cinquemila di soldati impegnati in queste manovre militari. Se vogliamo, anche questo fu un bel biglietto da visita per i turisti, affascinati dall’atmosfera medioevale e dai giochi delle bandiere. I Grand Tour cominciavano a mettere gli occhi addossi su questa città, un po’ isolata ma che conservava antiche memorie che in altri luoghi cominciavano a scarseggiare. Ma veniamo alla corsa: al canape Drago, Selva, Istrice, Nicchio, Bruco, Civetta, Torre, Giraffa, Pantera e Tartuca. Parte molto forte la Civetta con il fantino Sampieri ma al secondo giro rinviene alla grande la Torre che passa prima e che soltanto sul finire del terzo giro viene insidiata inutilmente dalla Selva. Il rione di Salicotto vince con il fantino Domenico Fradiacono detto Scansino, rifacendosi subito dello smacco subito l’appena trascorso 16 di agosto, quando era stato tradito in modo palese dal proprio fantino. Uno straordinario dunque ben accolto e che fu motivo, se possiamo adoperare un termine attuale, di una consistente promozione turistica. La Torre si porta a casa il drappellone e la città comincia a comprendere cosa significhi essere visitata e conosciuta attraverso proprie iniziative.
Massimo Biliorsi