Tutto sembra chiaro non appena il boato e gli applausi si sciolgono dal cuore della Piazza: l’Istrice, il Montone e la Torre sono fiumi in piena che accolgono la fortuna e urlano al cielo. Tutto sembra chiaro nella nuova pagina di Palio che vede i ruoli cambiare e Scompiglio strizzare l’occhio alla fortuna. Prosegue il momento positivo del fantino toscano che si trova a scegliere per primo dopo aver collezionato tre vittorie consecutive. E’ stato chiaro subito, quindi, appena la sorte ha deciso che Sarbana prendesse la strada dei Servi. L’accoppiata vincente del palio di luglio, come se Jonatan Bartoletti avesse una predilezione per ripetersi anche ad agosto, ritorna. Con il giubbetto rosa, uno dei primi amori di Scompiglio.
L’altro boato che scuote la Piazza arriva con l’Istrice: esplode la gioia del popolo di Camollia e per capitan Franchi, prima volta sul tufo dal suo ritorno come condottiero paliesco, è facile mettere il giubbetto a strisce a Tittia. Sulla carta una delle migliori accoppiate e il popolo cerca il riscatto.
Esulta la Torre, che ha avuto in sorte Polonski: capitan Capelli ha cercato subito Brio ma il fantino è rimasto a lungo a pensare. Andrea Mari sarebbe andato volentieri a montare nella Lupa, che ha avuto in sorte Quore de Sedini, uno dei cavalli esordienti del lotto ma considerato uno dei più potenti. Il capitano Gragnoli ha dovuto decidere se sfruttare pienamente l’occasione oppure guardare l’avversaria con più attenzione ed è per questo che la scelta è andata nel finale su Giosuè Carboni detto Carburo. Brio torna a indossare il giubbetto cremisi di Salicotto, lo stesso che ha portato in trionfo due anni fa.
Chi ha scelto guardando alla politica paliesca del recente passato è stato il Bruco. Nonostante la discontinuità segnata dal capitano Simone Manganelli rispetto all’era Falciani, in via del Comune è arrivato Trecciolino a montare l’esordiente S’Othieresu, cavallo di scuderia Valiano, quindi l’accoppiata comincia già con una buona conoscenza tra l’uomo e il cavallo.
Renalzos, uno dei cavalli ritenuti interessanti, è toccato in sorte all’Oca che ha scelto subito la monta di Bighino. Strategicamente, Valter Pusceddu si rivela la scelta più logica e azzeccata.
Nella Selva Capitan Giorgi punta ancora sul giovane Andrea Coghe, che proprio a luglio ha esordito sul tufo col giubbetto di Vallepiatta e il soprannome Tempesta. Il ragazzo avrà un’occasione per onorare il giubbetto su Quasimodo di Gallura.
Nella Chiocciola la sorte ha voluto Solu Tue Due e capitan Villani ha puntato su un’altra giovane promessa della Piazza: Elias Mannucci detto Turbine.
Nell’Aquila, l’arrivo di Rocco Ro ha fatto comporre il binomio con Gingillo mentre nell’Onda, dove e tornatoanche ad agosto Porto Alabe, è arrivato Carlo Sanna detto Brigante.
Katiuscia Vaselli