Dino Pes detto Velluto (Lupa), voto 10 e lode – Cos’altro aggiungere oltre la lode? Che il fantino avrebbe dato filo da torcere si è capito fin da subito, da quando con irruenza si è intromesso tra le chiacchiere tra Istrice e Civetta, alla prima uscita dai canapi una volta conosciuto l’ordine alla mossa. Velluto ha vinto un Palio in carrozza, il Palio della vita per il 44enne, un riscatto personale e professionale che attendeva da tempo e che il potente Benitos gli ha permesso di avere. Velluto ha capito subito la mossa, fin dalla prima volta in cui è stata invalidata e ha colto immediatamente l’occasione – dato che i colleghi non avevano evidentemente letto nello stesso modo ciò che stava accendendo tra i canapi – per uscire primo e alzare il nerbo dopo tre giri sempre in testa. Non correva un Palio da più di sette anni e dal 2004 era stato presente solo due volte sul tufo. Stavolta è riuscito a cambiare le carte in tavola, da un Palio di difesa gestito benissimo con la rivale accanto, a una corsa verso la vittoria. Strepitoso.
Andrea Sanna detto Virgola (Selva), voto 9 – Esordio in grande per il giovane talento di Oliena che mostra carattere e forza, consapevole anche della grande occasione che ha di montare, al debutto, un cavallo come Tabacco. Non succede a tutti ma lui ha sicuramente ripagato le aspettative della Contrada, tentando più volte l’attacco alla Lupa e prendendo belle traiettorie riuscendo anche a chiudere il passaggio agli attacchi che arrivavano da dietro. Un lotto di cavalli dello stesso livello e andatura che non ha permesso di variare le posizioni. Poco dopo la segnatura aveva promesso di rendere importante il suo nome di battaglia. La promessa, almeno al suo esordio, non è stata disattesa. Astro nascente.
Giuseppe Zedde detto Gingillo (Chiocciola), voto 9 – Tiene alto il nome della Chiocciola con un grande Palio. Con l’esordiente Comancio parte dalle retrovie ma, giro dopo giro, recupera terreno: è quinto al primo Casato, superando l’Istrice; al secondo San Martino si ritrova terzo. Ci prova fino alla fine con traiettorie perfette che sembrano pennellate sul tufo. Bravissimo.
Carlo Sanna detto Brigante (Oca), voto 7 – Parte bene e per un giro prova ad insidiare la Lupa. Il fantino però non riesce nel guizzo, Ares Elce probabilmente ha pagato lo scotto di una mossa lunga e complessa. Incolpevole.
Giovanni Atzeni detto Tittia (Istrice), voto 4,5 – Il 13 agosto formava con Viso d’Angelo l’accoppiata più forte. Il 17 agosto la situazione si ribalta e vince l’avversaria. Tittia tra i canapi soffre la pressione di Velluto che gli è accanto, tanto che una mossa studiata perfettamente si è dimostrata forse non letta bene fino in fondo. Quando si abbassa il canape rimane strizzato ma lotta e cerca di riprendere posizioni durante la corsa, invano. Velluto e Benitos sono un miraggio. Stralunato.
Enrico Bruschelli detto Bellocchio (Civetta), voto 7 – Di rincorsa sfrutta l’unico momento in cui la rivale non è allineata tra i canapi e riesce a lasciare dietro il Leocorno. Al primo San Martino è quarto dietro Lupa, Selva e Oca. Dopo agosto dello scorso anno anche stavolta Zenis è il cavallo che gli permette di ben figurare. Il Dna non è fuffa e il ragazzo sta davvero crescendo.
Sebastiano Murtas detto Grandine (Onda), voto 5 – La vicinanza di Lupa e Istrice non consente una mossa troppo facile, e con la posizione bassa c’era anche il rischio di rimanere strizzati allo steccato. Quando si abbassa il canape, non riesce a partire bene e il Palio dell’Onda sarà per tre giri nelle retrovie.
Elias Mannucci detto Turbine (Leocorno), voto 5- Resta fermo e concentrato per tutti i quaranta minuti della mossa ma alla fine Bellocchio lo lascia lì. Incolore.
Jonatan Bartoletti detto Scompiglio (Valdimontone) voto 5 – La rivale accanto non aiuta, la caduta durante la mossa nemmeno. Scappa davanti al Nicchio ma parte comunque male e, nonostante provi a spingere, resta sempre dietro e subisce la rivale fino in fondo. Dolorante.
Federico Guglielmi detto Tamurè (Nicchio) voto 6 – Con la rivale accanto tenta in ogni modo di far perdere la testa e la concentrazione a Scompiglio, che però riesce comunque a partire. Eppure lui non demorde e porta a termine, seppur nelle retrovie, il suo compito. Diligente.
Katiuscia Vaselli