Dopo un primo colpo d’occhio al Palio di Stecchi, è inevitabilmente partita la “caccia al segno” che oggni contradaiolo svolge personalmente, scandagliando minuziosamente l’immagine del cencio in ogni suo centimetro.
Il Drappellone del pittore senese, seppur lineare e semplice con le sue poche ma significative figure, racconta la tradizione e il futuro che si incontrano nel gioco di un bambino.
Ed è proprio la carnagione scura sia del fanciullo che della Madonna che può richiamare la figura del Moro nello stemma della Giraffa. Continuando ad analizzare il Cencio, di sicuro colpisce lo sfondo d’un celeste acceso che perfettamente si sposa con il candido bianco del palloncino, colori che chiaramente richiamano all’Onda.
Il palloncino, per l’appunto, può essere visto anche come la cuffia che vola via. Buon presagio per la nonna del Palio, la Contrada dell’Aquila che attende la vittoria dal 1992. In ultimo, il busto della Madonna che sembra decorato con due chiocciole.
Arianna Falchi
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