La bellezza del Palio è stata raccontata nel secoli attraverso molte forme: la poesia, la narrazione, la fotografia, la musica. Ma nel 1957 la straordinarietà del Palio ha viaggiato il mondo intero, attraverso la moda con la collezione speciale del grande Emilio Pucci.
Nel 1955, il toscano di adozione Pucci partecipa alla grande emozione del Palio di Agosto, in cui rimane profondamento colpito dai costumi, dai colori e soprattutto dall’emozione palpabile che scorreva in quella piazza, che pareva il centro del mondo intero. Da qui l’ispirazione di immergersi nella magia delle contrade, nei loro colori e nei lori miti, componendo e scomponendo i loro motivi con grande eleganza.
La collezione fu presentata la prima volta a Siena, con 17 indossatrici, che indossavano i motivi sgargianti tra i vicoli del centro storico, a fianco di paggi a cavallo. La collezione si componeva di foulard, camice, pantaloni stampati, abiti da sera, costumi da bagno, teli di spugna. Fu la prima collezione dello stilista con una coerenza di progetto accurata e dettagliata, dove ad ogni contrada dedica un foulard stampato su twill di seta in diverse varianti di colore.
«Il bianco e il nero dei marmi della Cattedrale, il rosso dei suoi palazzi, i fantastici colori delle Contrade. Ecco le mie ispirazioni. Può sembrare strano che abbia scelto un tema così remoto per il mio lavoro che ha un sapore tanto moderno. Ma io, artigiano fiorentino di oggi, mi sento molto vicino agli artigiani del Tre e Quattrocento, ed è proprio l’elemento medievale del Palio con la sua ricchezza di motivi geometrici e di colore che mi ha affascinato»
È cosi che Pucci descrive la sua l’ispirazione per una collezione che è rimasta nella storia della moda. La collezione fu presentata a Firenze, a Palazzo Pitti, nel 1957 accogliendo un successo enorme, premiata con il Neiman Marcus Fashion Oscar, il più grande riconoscimento per la moda. Siena e la bellezza delle sue tradizioni aprirono le porte a Pucci nell’affermazione del Made in Italy nel mondo, passando da USA e Unione Sovietica, in eventi più unici che rari.
La collezione fu cosi speciale perché riproponeva un’analisi dei costumi di una città simbolo come Siena, rendendo il connubio passato-presente estremamente fresco e attuale, pratico e moderno.
Siena consacra Pucci e Pucci consacra Siena e proprio queste fantasie tipicamente trecentesche, anima della bellezza del Palio, vanno a svoltare radicalmente l’estetica di Pucci, portandolo a riplasmare lo stile che noi tutti conosciamo, geometrico e sgargiante, in un binomio unico di bellezza e tradizione.