Ricevimento Valdimontone, l’onorando Benocci alle autorità: “Identità e appartenenza sono le nostre fondamenta”
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Un Ricevimento in cui ha regnato l’emozione: l’emozione di un popolo, l’emozione di un capitano e l’emozione di un fantino: così si può definire ciò che abbiamo visto questa sera nella Contrada del Valdimontone, che ha rivolto il proprio omaggio ed il proprio saluto alle autorità cittadine alla vigilia della cena della vittoria, in programma domani con oltre 2800 persone. Una prima tappa ufficiale, che si è aperta con i saluti del priore Alberto Benocci.
“Identità e appartenenza sono le due parole chiave del discorso che ho fatto – commenta Benocci -. Credo siano due elementi fondanti della Contrada e per tutte quelle persone che credono nelle istituzioni e non penso che si debba essere noi ad insegnare questa cosa. Devo dire però, che nella nostra città, questi due concetti vengono portati veramente all’estremo e di conseguenza è importante entrarci dentro per poter capire bene di cosa stiamo parlando. Ogni istituzione ha nel proprio dna il concetto di identità e di appartenenza, ma per portarli all’estremo non è semplice; dunque, invito le istituzioni ad impegnarsi nel capirci e garantisco loro che una volta immersi nei ritmi e nei riti della Festa, all0ra tutto sarà bellissimo”.
Ad intervenire, ovviamente, è stato anche il capitano vittorioso Aldo Nerozzi.
“Ribadisco che abbiamo vinto un bellissimo Palio e sono molto contento di iniziare i festeggiamenti – commenta Nerozzi -. Ho fatto il vice barbaresco, il barbaresco, il mangino ed ora il capitano, quindi ho visto bene la crescita di Gingillo negli anni e non mi sorprende che oggi sia un professionista affermato e vincente. Sono felicissimo che sia riuscito a portarci alla vittoria e voglio che questo rapporto continui”.
“È stata un’annata bellissima – è il commento del fantino Giuseppe Zedde detto Gingillo -, molto positiva per la vittoria, ma anche per la prestazione di luglio che è stata buona. Dunque, sono molto soddisfatto e adesso guardo al 2026. Il mio è stato un percorso un po’ più complesso rispetto a quello di altri fantini, perché io dopo aver vinto ho commesso degli errori che mi sono costati molto. Qualche altra volta, invece, credo di essere stato troppo sottovalutato, però nel complesso il bilancio è positivo e spero che questa vittoria dia il via ad un nuovo cammino”.