Il Palio dell’Assunta va nella Contrada che ha dato i natali a Giovanni Duprè al quale è stato dedicato il drappellone.
Il Campo, la conchiglia di rosei mattoni si è svuotata. Ancora una volta, come da secoli, ha visto sfilare la storia di una città che il cosmopolita storico dell’arte Bernard Bereson riteneva unica al mondo. E, ancora una volta, l’antico gioco dei senesi: il Palio, ha consacrato un unico vincitore. A conquistare la sua 41esima vittoria è stata l’Onda con il fantino Carlo Sanna detto Brigante, per la prima volta primo sul tufo come il cavallo Porto Alabe, un castrone sauro di 9 anni.
La corsa è finita per le altre otto contrade che, invano, hanno cercato di tagliare il traguardo. Che invano hanno sperato, e combattuto, con patti segreti e strategie da guerra.
A nulla è valso correre contro un destino forse già scritto da quella mano immateriale che gli uomini non possono fermare. I senesi ben conoscono quanto il fato riesca a determinare la sorte di questa corsa, vissuta con il cuore e tenuta in vita da un popolo unico, che trova linfa e identità sotto uno scudo bianco/nero. Lo stemma di Siena. L’unica insegna che può prevaricare quella dell’araldica contradaiola che li accompagna dalla nascita alla morte.
Fra i canapi Valdimontone, Chiocciola, Onda, Aquila, Torre, Bruco, Selva e Oca. Istrice di rincorsa. La Contrada della Lupa non ha partecipato alla Carriera per un’insorta zoppia all’arto posteriore destro.
A partire in testa la Chiocciola, seguita da Valdimontone e Onda. Inutile il tentativo della Chiocciola di conquistare il drappellone, così come per Valdimontone, tra le favorite. La contrada di Malborgetto è riuscita a conquistare il Palio di mezz’agosto, dedicato proprio al grande artista senese Giovanni Duprè nato 200 anni fa nel rione bianco/celeste.
Come in un arcobaleno le contrade hanno diluito i propri colori sul tufo. I barberi hanno volato su quella terra gialla sulla quale è stata costruita la città. Incitati dalle urla che si alzavano alte sul Campo, hanno sollevato una nebbia di polvere che trasudava umanità.
In migliaia sono venuti a vedere la Carriera che, ogni 16 agosto, Siena corre in onore della Vergine Assunta in Cielo.
Una dedica speciale, che ben ha colto Sinta Tantra, l’artista anglo-americana di origini balinesi che ha realizzato il drappellone riproponendovi la Saffo addormentata, una bellissima opera marmorea realizzata da Duprè nel 1857, oggi esposta nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
L’omaggio a Duprè è stato portato in Duomo dai contradaioli della sua Contrada per ringraziare la Vergine della vittoria riportata sul Campo. In centinaia hanno varcato la soglia della maestosa basilica. Cantando il Te Deum hanno nuovamente suggellato il legame che, attraverso il Palio, li unisce alla Madonna. E, insieme a lei, alle tradizioni antiche che hanno dato origine a una storia chiamata Siena.