Per la prima volta a Siena il Nunzio Apostolico impone il pallio all’Arcivescovo

Per la prima volta nella storia, Siena riceverà il Nunzio Apostolico per la cerimonia di imposizione del pallio all’Arcivescovo.

Lo scorso giugno, il nuovo arcivescovo  Augusto Paolo Lojudice è arrivato a Siena e per la prima volta la nostra città ospiterà questo evento che, fino al 2015, si svolgeva ogni 29 giugno in San Pietro: il Pallio veniva non solo consegnato ma anche imposto dal Papa sulle spalle dei metropoliti la mattina del 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo, in occasione della messa concelebrata con tutti gli arcivescovi nominati durante l’anno. Un’usanza interrotta da papa Francesco, che da quattro anni consegna il Pallio agli arcivescovi metropoliti, a Roma, però non lo impone (nella foto, la consegna dello scorso 29 giugno). All’imposizione di questa insegna che è simbolo della dignità di arcivescovo metropolita, sono stati dunque delegati i rappresentanti pontifici (cioè gli ambasciatori dello stato del Vaticano nei vari Stati), così domani, domenica 13 ottobre, durante la messa che inizierà alle 17.30 in Duomo e che segnerà anche l’inizio dell’anno pastorale, il nunzio apostolico in Italia Emil Paul Tscherrig sarà a Siena per compiere questo gesto in qualità di delegato papale.

Il pallio è un collare di lana bianca largo di una decina di cm che gira intorno da una spalla all’altra con due estremità lunghe, davanti e dietro, dove sono tessute con filo di seta nero quattro croci a forgia greca – davanti, dietro, spalla destra e spalla sinistra –  e i lembi fronte e retro finiscono con una estremità di metallo simile alla zampa di una pecora perché sta a significare, simbolicamente, la pecorella portata sulle spalle dal buon pastore.
All’interno di tre delle quattro croci (davanti, dietro e spalla sinistra, degli spilloni dorati richiamano le piaghe di Cristo). Si tratta dell’insegna che appartiene storicamente al Papa di Roma fin dal IV secolo e già da allora ci sono arrivate testimonianze che lui concedesse questo collare, il pallio (dal latino pallium).
All’epoca, il Papa lo conferiva come segno di particolare pregio ad alcuni arcivescovi. Dal IX secolo, la consuetudine si è modificata con l’imposizione a tutti gli arcivescovi metropoliti di rito latino.
Nella Chiesa latino romana si chiamano arcivescovi metropoliti quei vescovi che sovrintendono a un territorio più vasto della loro stessa diocesi: nel 1986, Papa Giovanni Paolo II modificò quella che era un’unica diocesi – Siena, Colle val d’Elsa e Montalcino – e da allora Colle e Montalcino sono sonolo due titoli onorifici. L’Arcidiocesi metropolitana dove si trova ovviamente la sede arcivescovile ha quattro diocesi suffraganee: Grosseto, Massa Marittima, Montepulciano, Pitigliano. La chiesa di Siena fu elevata a sede arcivescovile metropolitana da Papa Pio II che volle elevare la sua Siena così, affidandole Chiusi, Pitigliano (all’epoca Sovana), Grosseto e Massa Marittima. La Santa Messa di domani verrà concelebrata, secondo il rito, proprio dai quattro vescovi suffraganei e sarà il decano, cioè il vescovo di Grosseto, a dare il saluto in apertura della celebrazione al nunzio apostolico e all’arcivescovo metropolita.

 

Katiuscia Vaselli

 

(foto: Arcidiocesi Siena)